AMBIENTE
Niente plastica e acqua (potabile) per tutti: la mappa delle fontanelle di Palermo
Sono 168 quelle (dice l’Amap) e i cittadini stessi segnalano le fontane pubbliche in città per rendere nota a tutti la qualità dell'acqua e pure per favorire la lotta alla plastica
Una fontanella installata durante il ventennio fascista a Mondello
Fontanelle che sono tutte censite su questa mappa e dalle quali sgorga o dovrebbe sgorgare acqua da bere (scusate ma sono 168 e controllarle tutte è impossibile).
Fino alla fine dell'Ottocento Palermo aveva l’acqua tramite i castelletti o torri d’acqua (leggi la storia delle antiche Torri) fino a quando il sindaco, allora era Ugo Delle Favare, incaricò alcuni ingegneri di realizzare un acquedotto che collegasse la sorgente di Scillato con la città.
Di rete idrica per come la conosciamo oggi non se ne parlava quindi i cittadini potevano prendere l'acqua dalle fontanelle che il Comune dell’epoca fece fare e i primi del Novecento videro Palermo riempirsi di fontanelle tutte uguali: basamento in pietra, corpo cavo in ghisa e rubinetto con pulsante a pressione.
Alla fine degli anni Ottanta l’Amap ne ha trovate ben 311 tra fontanelle e fontane con acqua potabile e ne fece un libro dal titolo "Le fontanelle di Palermo".
La sovrintendenza dei Beni culturali fece un suo censimento i primi anni del Duemila e ne trovò 33 fontanelle tra le mura e nelle immediate vicinanze e 26 nei quartieri più lontani.
Come dicevamo sono 168 quelle attive almeno così ci dice l’Amap e dopo il 2010 è partito un tam tam su internet perché i cittadini stessi segnalassero le fontane pubbliche in città ed è nata per rendere nota a tutti la qualità dell'acqua ma pure per favorire la buona pratica di rinunciare alla plastica.
Del resto l'acqua che stagna per mesi nelle bottiglie di plastica (pure sotto il sole) non è che sia super garantita e la dobbiamo anche pagare, pagare l'acqua.
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