CRONACA
Niente più pub in centro a Palermo, a rischio anche B&B: il Comune dice stop per tre anni
In arrivo un provvedimento che promette di cambiare l'assetto del centro storico, limitando la diffusione di locali notturni, discoteche e sale da gioco. I dettagli
Via Maqueda pedonale a Palermo
In particolare, lo stop triennale, che potrebbe essere anche prorogato, riguarda in una prima fase le discoteche e i pubblici esercizi di tipologia “C” (attività autorizzate a diffondere musica e piccolo intrattenimento occasionale, in cui rietrano locali notturni, sale da ballo e da gioco). Ancora, le lavanderie a gettoni, i distributori automatici, gli autolavaggi, slot machine, internet point, compro oro, sexy shop e attività di vendita di derivati della cannabis.
Lo stop, come sottolinea lo stesso Forzinetti, potrebbe essere allargato anche ai nuovi esercizi di vicinato, ossia i mini-market, B&B e case vacanze.
Una misura insomma che vuole mettere un freno alla continua nascita di pub e locali (soprattutto notturni) nell'area del centro storico. Una risposta anche a chi, in questi anni, aveva annunciato il rischio di trasformare le aree pedonali in un "suq" dando prevalenza ad attività di food&beverage a discapito di altre.
Oltre al tema del decoro e della conservazione del centro storico, c'è anche quello della vivibilità e della sicurezza del centro che, come raccontano i recenti fatti di cronaca, è diventata una vera e propria emergenza, a seguito dei continui episodi di risse, aggressioni e violenze.
«Il confronto con le categorie produttive è costante e dovrà portare a una proposta di delibera di giunta già a settembre. Da qui a quel momento continueranno comunque i confronti con il Consiglio comunale e le associazioni per eventuali correzioni e osservazioni. Ma una cosa è certa: bisogna cambiare passo su questo fronte» dichiara l’assessore Forzinetti.
«È dunque necessario – aggiunge - pianificare la distribuzione territoriale delle attività commerciali, favorendo uno sviluppo equilibrato, introdurre misure per sostenere e promuovere il commercio locale, incentivare l'apertura di nuove attività e riqualificare quelle esistenti, programmi necessari – conclude – per incentivare la competitività e la crescita di tutti i settori commerciali evitando, soprattutto, nuove situazioni di “sbilanciamento” di sviluppo quasi unicamente verso alcune determinate attività».
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÙ LETTI
-
ITINERARI E LUOGHI
È uno dei più alti in Europa: dov'è (in Sicilia) il ponte "vietato" a chi soffre di vertigini