ARTE E ARCHITETTURA
Mostre in tutta la Sicilia: con la biennale Bias l'arte contemporanea diventa sacra
Quest’anno, in occasione di Capitale italiana della Cultura e Manifesta 12, i padiglioni della BIAS si diffondono in altri luoghi dislocati in tutta la Sicilia fino a settembre
L'Apocalisse di Lorenzo Bordonaro al museo Riso nel 2016
Organizzata dall'associazione WISH, World International Sicilian Heritage, ideata e progettata da Chiara Modìca Donà dalle Rose, Fabio Armao, Michela Sichera ed Elena Benassi, è una esposizione transnazionale che, negli anni pari, viene organizzata nel centro storico di Palermo.
Quest’anno, in occasione della nomina di Capitale italiana della Cultura e la presenza di Manifesta 12, le mostre della BIAS si diffondono in altri luoghi, dislocati in tutta la Sicilia, ma non solo.
I siti che ospitano i Padiglioni sono sparsi per la città e per l'isola e compongono una cartografia di contesti artistici che includono numerosi tipi di istituzioni, musei, chiese e oratori: ogni luogo presenta una casa religiosa site-specific per progetti artistici e installazioni che rispondono a diversi sistemi di credenze.
Simili a "radici" spirituali - interrate nei diversi luoghi - ci sono il Padiglione Abramitico (Ebraico, Cristiano, Islamico), il Padiglione Buddista, il Padiglione Induista, il Padiglione delle Religioni Africane, il Padiglione delle Religioni Perdute, il Padiglione Scientifico, il Padiglione Filosofico, e quello Esoterico.
Se due anni fa il tema era stato "la Creazione", quello di questa edizione è invece "la Porta" (“Porta itineris longissima dicitur esse”) intesa come soglia filosofica, “la parte più lunga di un viaggio”, il primo passo, il più difficile da compiere o come la Porta della Salvezza religiosa, attraverso la quale entrano Abramo e Isacco e Giacobbe e i profeti e gli apostoli.
Oltrepassando una porta, un’altra cultura, un’altra fede, un altro mondo, persino un altro individuo, il primo passo è quello più complesso, perché spesso ancora ‘contaminato’ da atteggiamenti diffidenti e vincolati, in grado di condizionare e deformare lo sguardo. Ma una volta varcata la soglia, il viaggio per la conoscenza si rivelerà libero, spontaneo e salvifico.
Una biennale aperta dunque, dinamica ed eterogenea, che prevede una moltitudine di eventi: mostre, concerti, performance, workshop, incontri, aste di beneficenza, e anche il sostegno a cause umanitarie, come la costruzione di un presidio odontoiatrico in Egitto, nel deserto del Sinai, dove tra l’altro saranno presenti due padiglioni “distaccati”, immersi nella comunità beduina.
Complessivamente la BIAS si svolge dal 14 aprile al 14 settembre, tra poli museali, palazzi, chiese e oratori, dal centro storico di Palermo, nel quartiere del Cassaro alto, ad altri siti in Sicilia, come la Porta-Ovest del Parco Archeologico di Selinunte, la Fondazione Orestiadi a Gibellina, Salemi, Terrasini, Messina, Taormina, Scaletta Zanclea, ma anche Venezia, nel secentesco Palazzo Donà dalle Rose, per approdare infine - come già detto - nella penisola del Sinai in Egitto.
Un programma fitto e articolato (scaricalo da qui) che prende avvio ufficialmente sabato 14 aprile alle ore 18 a palazzo Belmonte Riso, e che coinvolgerà anche il Museo Diocesano, la Cattedrale, la Chiesa Immacolata Concezione al Capo e la Cappella dell’Incoronata.
Si continua alla Chiesa della Pinta e l’adiacente Oratorio di San Mercurio, l’Oratorio Santo Stefano Protomartire, in Piazza del Monte di Pietà, e il Quaroni, in via Maqueda, il Real Teatro Santa Cecilia e la sede massonica del Grande Oriente d’Italia, alle spalle di Piazza Bologni, che ospiterà - a buon titolo - il Padiglione Esoterico.
Sono esposti più di 100 artisti - selezionati tra gli oltre 400 che hanno partecipato al bando pubblico indetto lo scorso luglio - invitati a esaminare il pensiero religioso e la sua rappresentazione, oltre a riflettere sulla sfida della percezione odierna delle diversità religiose e di fede.
La Biennale mira ad abbracciare diversi sistemi di credenze culturali che derivano dalla teoria e dalla pratica religiosa, e punta alla rivalutazione dell'esperienza spirituale attraverso l'indagine artistica, come modo per dare forma a qualcosa che altrimenti sarebbe intangibile.
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