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Metà spiaggia privata (e zone blu più care): le nuove misure contro i "vastasi" a Carini

"Arrostute" illegali sul lungomare, vacanzieri che non vogliono rispettare il divieto di balneazione e rifiuti lasciati a marcire. Come il Comune vuole limitare i danni

Anna Brisciano
Collaboratrice
  • 19 luglio 2024

La spiaggia di Carini "simbolo" della lotta all'abusivismo edilizio (foto di Matteo Gallina)

Da anni l'amministrazione comunale di Carini si batte per la riqualificazione di tutta la costa, prima abbattendo numerose "villette" abbandonate ed abusive, poi ripristinando interi tratti di spiaggia.

Nonostante il litorale sabbioso stia prendendo forma, vige ancora il divieto di balneazione. Inoltre, sono presenti sul territorio dei lavori di bonifica che dovrebbero terminare ad ottobre.

Nonostante non sia ancora permesso sostare in spiaggia per fare il bagno o più semplicemente prendere il sole, c'è chi non ha paura di trasgredire le regole. Infatti, la gente non si fa problemi ad appostarsi di fronte al cantiere ancora presente.

Solo pochi giorni fa sono stati pubblicati sui social una serie di video che testimoniavano come residenti e vacanzieri avessero preso d'assalto la spiaggia, montando non solo delle tendopoli ma facendo delle vere e proprie "arrostute", andando ovviamente contro tutte le attuali norme vigenti.

Il risultato di tutto ciò? Quintali e quintali di rifiuti lasciati a marcire sulla sabbia. E nonostante esistano delle leggi che vieterebbero quanto successo, sono così tante le persone che le trasgrediscono che le poche forze dell'ordine presenti all'interno del Comune non riescono a limitare il problema.
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Infatti, a Carini, fra i vigili presenti, solo sei sono abilitati al servizio esterno e qualche volontario della protezione civile non basta a supportarli nella gestione di duemila persone.

Secondo il sindaco di Carini, Giovanni Monteleone, il borgo avrebbe bisogno di un aiuto dal Comune di Palermo: «Ho chiesto al prefetto un comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza - continua - Non si può pensare che quei pochissimi vigili che abbiamo possano controllare non solo i residenti ma anche molti vacanzieri che, provenienti dal capoluogo, si trasferiscono qui per l'estate».

Un altro importante problema di difficile amministrazione riguarda la spazzatura che a fine giornata viene lasciata a marcire sulla spiaggia.

In effetti risulta difficile gestire una quantità eccessiva di rifiuti indifferenziati abbandonati sulla spiaggia, dal momento che, non solo è complicato raccoglierli, ma in più la discarica di Bellolampo di Palermo non li accetta tutti, a causa dei limiti di conferimento.

Nell'attesa e speranza di ricevere qualche aiuto pratico dal capoluogo siciliano, l'amministrazione comunale di Carini si sta organizzando per fronteggiare tutti questi problemi. Sono già diverse le misure previste.

Al momento su tutto il lungomare Cristoforo Colombo è stato inserito il divieto di sosta con rimozione forzata. Qualunque macchina venga posteggiata nella zona citata verrà prelevata dal carro attrezzi sempre presente.

Per limitare il numero di persone presenti e il numero di ore di permanenza, la zona blu avrà un costo di 2 euro l'ora. Aumenterà sicuramente il numero di videocamere, nonostante queste siano state già sabotate in passato, e verranno inserite nuove isole ecologiche per il deposito dei rifiuto, tenute sotto video-sorveglianza.

Inoltre, il cinquanta percento della spiaggia verrà dato in gestione ai privati, affinché quelle poche forze dell'ordine in servizio riescano a gestire nel migliore dei modi la rimanente porzione di spiaggia pubblica.

Si sta lavorando anche ad un nuovo disegno di riqualificazione che mira a cambiare il volto del paese. Il litorale verrà reso pedonale, verrà inserita una pista ciclabile e tutti i marciapiedi e le alberature saranno oggetto di rifinitura.

Nonostante i progetti siano diversi, il sindaco sa che rimane necessario un intervento da parte del Comune di Palermo: «Quello che chiedo per la spiaggia è un vero e proprio coordinamento, in modo che si faccia sentire e che la gente capisca che non si possono trasgredire le regole», conclude Monteleone.
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