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Mazara si riprende "un pezzo della sua storia millenaria": i lavori alla Domus Romana

Abbiamo intervistato Germana Abbagnato, l'assessore al Turismo che ci ha raccontato il fermento culturale e gli interventi nella città del Trapanese

Jana Cardinale
Giornalista
  • 11 marzo 2025

L'assessore di Mazara Germana Abbagnato

Una città che punta a valorizzare la cultura, attraverso la creatività e il dinamismo che aggregano, con un lavoro di ricerca della propria identità e delle proprie radici in modo più incisivo.

È questa l’idea che ha per il prossimo futuro l’Amministrazione Comunale di Mazara del Vallo, che l’assessore Germana Abbagnato, con delega, tra le altre, a Turismo, Eventi, Cultura e Spettacolo, sintetizza così: «Pensiamo a interventi che a uniscano turismo, cultura ed eventi, tre pilastri che si contamineranno con una trasversalità rivolta anche alla storia e ai prodotti di eccellenza.

Esperienze complessive che valorizzino il territorio grazie a delle politiche aggregative di collaborazione con associazioni, soggetti terzi, promotori di cultura».

Dopo la partecipazione alla Bit di Milano, Mazara, intanto, riparte dall’archeologia. Nei giorni scorsi, infatti, è stato comunicato l’avvio, «dopo tanta fatica e tanto impegno», del primo scavo archeologico della Domus Romana sottostante la chiesa di San Nicolò Regale.
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È stato aperto il primo saggio di scavi alla ricerca di nuovi reperti archeologici. Seguirà la musealizzazione dei mosaici visibili per restituire alla città questo patrimonio culturale, storico-monumentale, che ha un’importanza prioritaria, essendo l’unica testimonianza tardo romana esistente in città.

L’indagine archeologica come, primo step, ha una fase di studio della Domus con un piano già concordato con la Soprintendenza di Trapani; poi si passerà alla fase di restauro e poi alla valorizzazione del sito con la realizzazione di una passerella in acciaio e vetro che permetterà ai visitatori di conoscere tutti gli ambienti della Domus.

Infine sarà realizzato l’impianto di illuminazione che renderà il monumento fruibile sia nelle ore diurne che in quelle serali.

Il tutto richiederà circa sette mesi lavorativi, anche se probabilmente ci saranno dei momenti di pausa tra uno step e l’altro. In questo modo le scuole di ogni ordine e grado si avvicineranno all'archeologia e alla storia della città, per scoprire le sue radici, la sua identità e soprattutto conoscere l'arte del recupero archeologico.

Al momento lo scavo pubblico è visionabile durante le ore di cantiere. Per gli studenti si tratta di un’opportunità didattica e formativa unica.

«La città aveva bisogno di riappropriarsi di un pezzo della sua storia millenaria, e noi siamo orgogliosi di contribuire al lavoro di riconnessione della comunità con il suo patrimonio.

Questi resti dell’antica Domus tardo romana – aggiunge Germana Abbagnato – presentano diverse stratificazioni, e lo scavo archeologico è utile proprio per andare a individuare altre parti della stessa Domus.

La cosa interessante che si sta cercando di capire è se si trattava di una Domus privata o se era una terme pubblica.

Dal punto di vista amministrativo abbiamo messo in atto un modello già applicato altre volte, come ad esempio per la fontana di Pietro Consagra, il rifacimento della villa, l’Arco normanno: progetti nei quali abbiamo coinvolto dei finanziamenti terzi, in forma di partenariato con aziende private. In questo caso a sostenere l’iniziativa è la Vsb Energy.

Andremo a musealizzare l’area archeologica; verranno apposte delle passerelle e una segnaletica con apposita didascalia che racconterà il sito.

È molto importante per Mazara, perché rappresenta un altro pezzo della sua storia di città multietnica che ha nel suo territorio le testimonianze dei passaggi dei popoli che si sono avvicendati, e questo momento rievoca un altro insediamento storico per Mazara. Si tratta di uno dei pilastri della nostra politica culturale.

Non si può parlare di cultura se non si ha attenzione al patrimonio culturale storico e artistico della città. Occorre un intervento materiale, concreto, che si accompagna a delle azioni immateriali.

Per noi è importante avere cura della propria identità e della propria storia avendo cura dei luoghi. Luoghi e memoria devono sempre andare insieme.

Ci apriamo alla dinamicità del territorio, convinti, poi, che la cultura non deve essere per pochi, ma bisogna fare in modo che arrivi a tutti attraverso dei codici e dei linguaggi diversi, e quindi anche sugli eventi stiamo attuando un cambio di passo; vogliamo dar vita ad eventi che siano quanto più possibile organizzati con spunti e idee che provengano da più spazi».

Germana Abbagnato evidenzia e rivendica la necessità di lavorare all’innovazione territoriale in una forma nuova, laboratoriale, in cui le idee si sviluppano, sedimentano, crescono e si evolvono per un territorio, assieme ad altri soggetti che hanno interessi comuni nella stessa area. Intanto la città di Mazara è candidata ad ospitare Jazz'Inn 2025.

Sono cinque i Comuni siciliani in corsa: Giardini Naxos, Bagheria, Siculiana, Centuripe e Mazara del Vallo. Nel mese di aprile si conoscerà il Comune finalista per ospitare l’evento realizzato tra musica, cultura e innovazione.

«Ci è sembrato il contenitore culturale giusto per promuovere e sollecitare la collaborazione fra i vari soggetti sul territorio – conclude la Abbagnato -. Serve un cambio di passo, non più monadi, non più palcoscenici individuali ma collaborazioni di successo, spazi condivisi per rendere gli eventi reali cornici di contenuti, qualità, talento, arte, cultura, musica e pluralità di idee e progetti.

Contiamo di avere in città il laboratorio di innovazione aperta che trasforma le idee in azioni concrete».

Un momento d’oro per la città del Satiro, emblema della bellezza mediterranea, del gambero rosso, perché tra le più importanti marinerie d'Italia, e mix unico di influenze arabe, normanne e italiane che si riflettono nella sua architettura, nella sua cucina e nella vita quotidiana.
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