ITINERARI E LUOGHI
Mare cristallino e gioielli Liberty: una perla (da non perdere) a due passi da Palermo
A poco meno di un’ora da Palermo, c’è un luogo che accontenta tutti. Ecco cosa visitare in questa borgo ricco di storia che oggi è diventato la "città degli innamorati"
La parola d’ordine è proprio “amore”. Perché Terrasini, nel tempo, si è guadagnata la fama di essere “la città degli innamorati”.
La storia di questa località di mare è assai antica. Il nome Terrasini deriva dal vicino promontorio di Capo Rama, che con l’opposto Capo San Vito forma l’ampio golfo di Castellammare. In passato, si chiamamava “Terra Sinus”, che vuol dire “terra del golfo”.
Il borgo, di probabile origine tardomedievale, fu dominio feudale dei principi di Carini di casa La Grua Talamanca, i quali agli inizi del XVIII secolo avevano acquistato questo territorio dal barone Donato di Gazzara.
Dalle acque cristalline al maestoso centro storico, passando per i gioielli liberty, vi sveliamo cosa visitare in questa perla del Palermitano.
Basta, infatti, cominciare con una passeggiata sul lungomare Peppino Impastato, dove è possibile ammirare le installazioni, ispirate all’amore, ad opera di artisti locali.
A trionfare, al centro della piazza Belvedere è la scritta “Love”, virale sui social.
Il tour romantico prosegue, sempre sul lungomare, con la maestosa fontana, realizzata dall'artigiano Salvatore Trionfo grazie al contributo della ditta Artigrafiche Abbate, che rappresenta un cuore spezzato, ma ricucito e che, quindi, è ancora in grado di donare amore.
Terrasini, però, è sì la città degli innamorati, ma non soltanto di chi ama qualcuno, ma anche di chi adora e, soprattutto, rispetta, la propria città e il suo mare.
Per sottolineare questa (altra) forma d’amore, c’è “Sigillo”, l’installazione a forma di catenaccio che si affaccia sul mare del Belvedere Nuovo Millennio, conosciuta da tutti come la Piazzetta degli innamorati, per i quanti vorranno legarsi a Terrasini.
Dopo il tour fotografico, la passeggiata prosegue sulla seconda parte del lungomare di Terrasini, il Calarossa, dove si concentra la movida estiva con i suoi locali dove potere bere o gustare i piatti tipici del territorio, come pasta con le sarde, anelli al forno, street food e i dolci della tradizione siciliana.
Terminato il pranzo (o la cena) è obbligatoria una sosta sulle panchine, realizzate sempre da artisti locali, dedicate ai grandi che hanno reso ancora più illustre il nome della Sicilia nel resto del mondo.
Troviamo, infatti, Andrea Camilleri, Rosa Balistreri, Giovanni Meli, Leonardo Sciascia e Giuseppe Tornatore.
Una volta finito di ammirare il lungomare ed essersi baciati sotto il cartello stradale che recita “Kiss me please”, o avere preso il sole sulla spiaggia Cala Rossa (ideale per gli amanti dello snorkeling) o sulla spiaggia La Praiola, si può visitare il centro storico.
In piazza, sorge austero il Duomo, una delle chiese più grandi della provincia di Palermo. Si tratta della chiesa di Maria Santissima delle Grazie, edificata nel 1700, probabilmente dalla famiglia La Grua. È la chiesa più grande nel golfo di Castellammare.
L’edificio fu completato a metà del XVIII secolo, mentre i campanili furono costruiti a inizi ‘900 in stile barocco. All’interno spiccano le tre navate con la statua di Maria delle Grazie che l’8 Settembre viene portata in processione. Da ammirare anche l’organo risalente al XVIII secolo.
Sulla parte esterna, si resta affascinati, invece, dalle statue di San Pietro e San Giuseppe. La facciata è composta da otto colonne, quattro doriche e quattro corinzie.
Fuori dal Duomo c’è l’omonima piazza, lastricata con il marmo di Custonaci che supera i cento metri di lunghezza. Un’agorà ricca di locali e palazzi storici risalenti al ‘600 e al ‘700.
Accanto alla Piazza, troviamo Villa San Giuseppe: il polmone verde di Terrasini, nota per la sua fontana con un enorme rubinetto sospeso sul modello di quello presente all’interno dell’Aqualand di Bahia de Cadiz in Spagna.
La parte storica della città offre, poi, ai visitatori il Palazzo Cataldi, oggi sede della Biblioteca Comunale “Claudio Catalfio”, in via Benedetto Saputo.
Si prosegue con il settecentesco castello dei principi La Grua Talamanca (il Municipio, per intenderci), in piazza Borsellino e Falcone, dove trionfa anche il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale.
Si tratta di un dono dei Terrasinesi residenti a Detroit e raffigura un cippo quadrangolare in marmo che reca incisi i nomi dei terrasinesi morti in battaglia. Il cippo è sormontato da una figura alata, probabilmente una sorta di Nike, dea della vittoria, con in mano una corona d’alloro.
Gli amanti dell’arte e della storia, poi, non possono perdersi Palazzo D’Aumale, noto per i carretti siciliani. Il Museo Regionale di Palazzo d’Aumale nasce nell’Aprile 2001 dalla convenzione stipulata fra l’Assessorato Regionale BB.CC.AA. e P.I. e il Comune di Terrasini che diede in comodato Palazzo d’Aumale quale sede del Museo.
L’edificio architettonico ottocentesco, che sorge sul lungomare di Terrasini, fu fatto edificare dal Principe di Partanna e duca di Floridia, Don Vincenzo Grifeo, ed acquisito in seguito dal duca d’Aumale, figlio di Luigi Filippo, re di Francia e di Maria Amelia di Borbone, col fine di sistemarvi i magazzini per la conservazione del vino, che il Duca produceva nella sua fattoria dello Zucco, poco distante da Terrasini
All’interno troviamo tre collezioni: etnoantropologica, naturalistica e archeologica. Da non perdere, poi, la Torre di Capo Rama, che si trova sull’omonimo promontorio.
Edificata attorno al XV secolo e sorge direttamente sul mare. Poco distante c’è Villa Fassini, la cui costruzione è attribuita all’architetto Ernesto Basile ed è considerato uno dei primi esempi di stile Liberty in Italia.
La villa è appartenuta alla potente famiglia Florio, ma è divenuta famosa per essere stata, negli anni ’70 del Novecento la prima grande community hippy italiana, fondata da Carlo Silvestro, giornalista musicale e poeta romano, che accoglieva giovani provenienti da tutta Italia e anche dall’estero.
Infine, la giornata a Terrasini può terminare, tornando al mare, ammirando il tramonto sui faraglioni.
Oppure con un giro in barca, perché Terrasini è la terra delle insenature e vederla a bordo di un’imbarcazione, percorrendo quei 10 km di costa che portano sino a San Cataldo, è uno spettacolo.
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