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"Magia portami via", addio a dj Franchino: se ne va il siciliano icona delle discoteche

Si esibisce dove si balla musica elettronica quella musica di cui si innamora in un viaggio a Ibiza. "Il poeta della notte" ci ha lasciato a 71 anni. Cordoglio sui social

Valentina Frinchi
Freelance in comunicazione e spettacolo
  • 20 maggio 2024

Il dj Franchino

È stato l'icona vocalist delle più grandi discoteche italiane e ci ha lasciato il 19 maggio 2024 a Firenze all'età di 71 anni. Stiamo parlando di dj Franchino, (Francesco Principato) il maestro degli anni '90, classe '53 originario di Caronia (Messina) .

Si esibisce dove si balla musica elettronica quella musica di cui si innamora in un viaggio a Ibiza. Indimenticabili sono state le sue frasi per coinvolgere il grande popolo della notte come: «Siccome la magia non la possiamo portare via, speriamo che la magia, porti via noi.

O magia o magia, siccome non ti posso portare via con me , o magia o magia, portami via, fammi volare, sopra le nuovole, fammi volare. Magia!».

Gia negli anni '70 si trasferisce con la famiglia a Follonica dove al "Tartana" insieme a Dj Miki, Farfa e Mario Più, utilizza voci campionate ed effetti sonori per tutta la sera, rivoluzionando il modo di fare il cantante sino a quel momento quando parlava "normalmente" con un microfono in mano.
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Da quel momento Franchino diventa un "cantastorie" creando un'atmosfera unica e sola che determina il suo successo. Franchino diventa "Il poeta della notte".

Non solo un vocalist eccellente ma a questo, negli anni della "progressive trance italiana, si aggiunge la sua produzione di dischi. Il primo, infatti, è "Escandalo Total" seguito nel '94 da "A Night in Tirrenia".

Il dj e vocalist messinese si è esibito nelle più celebri piste dello stivale come il "K.club" di Jesolo, il "TNT Kamasutra" di Portogruaro, e il "Bolgia" di Bergamo. E a Rimini con i Dj dell' "Imperial Club"

Tanto cordoglio nei social con pensieri come: «Adesso fai cantare tutti la tua grande magia» e «C'era una volta un re seduto su un sofà. Ciao Frankino!».
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