ARTE E ARCHITETTURA
Zetalab: Letizia Battaglia e "Mai morti" di Sarti
Per dare voce e visibiità alla cultura, una mostra, a cura di Letizia Battaglia e uno spettacolo teatrale, a cura di Renato Sarti, al Laboratorio Zeta
In un giorno qualunque di gennaio, martedì 19, il Laboratorio Zeta (via Arrigo Boito 7, Palermo), centro sociale nato 10 anni fa circa, chiudeva i battenti per un'ordinanza del comune di Palermo. Da quel giorno si sono susseguite le proteste, le polemiche, e si sono svolte le manifestazioni di solidarietà per opporsi allo sgombro dei locali. Domenica 24 gennaio il Laboratorio Zeta viene nuovamente occupato ed avvia una serie di attività utili a concentrare l'attenzione su quello che per alcuni è considerato un punto di riferimento culturale per la città. Dopo un mese esatto dal giorno dello sgombero non si interrompono le iniziative, e venerdì 19 febbraio si festeggia all'insegna dell'arte con "Resistenze". Lo Zetalab ha continuato ad essere sede di dibattiti, proeizioni, e spettacoli, ospitando artisti e intellettuali che volessero manifestare il proprio sostegno alla riapertura dello spazio sociale. Un evento questo organizzato per dare voce e visibiità alla cultura, ospitando per la giornata i due artisti, Letizia Battaglia, nota fotografa palermitana, e Renato Sarti, attore e regista di Trieste.
Sempre nella giornata di venerdì, appuntamento alle 21 con il teatro di Renato Sarti, che porterà in scena lo spettacolo "Mai morti", che racconta gli orrori dei delitti della Decima Mas negli anni della repubblica di Salò, e che per l'occasione sarà riadattato in una versione speciale per lo spazio del Laboratorio Zeta. Un monologo che ripercorre un periodo storico del'Italia, in cui il razzismo, il nazionalismo dilagava. Renato Sarti con il suo spettacolo dimostrerà come certi aspetti siano ancora intrisechi nell'Italia di oggi.
"Mai morti" che va in scena dal 2000, è una rappresentazione teatrale, definita un capolavoro dalla giornalista Silvia Ballestra de L'unità; Ugo Volli di Repubblica a proposito dello spettacolo di Renato Sarti dichiara «C'è un teatro che è memoria, tentativo di non perdere le fila di ciò che è avvenuto e ci ha portati ad essere ciò che siamo, collettivamente e individualmente. Un teatro che è denuncia, scandalo, esibizione del dolore. (...) Il risultato è una denuncia lucida, durissima, piena di fatti, di date, di storie: la miglior smentita di ogni ipocrita revisionismo storico». L'ingresso alla mostra e allo spettacolo teatrale è gratuito.
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