LIBRI
“Zazie nel metrò”, un’avventura di trentasei ore
TITOLO: “Zazie nel metrò”<br> AUTORE: Raymond Queneau<br> EDITORE: Einaudi, tascabili 146 pagine, 8,50 euro
“Io, dichiarò Zazie, a scuola voglio andarci fino a sessantacinque anni, voglio far la maestra. Un mestiere non male, disse Marceline. E poi, c'è la pensione. Pensione un c..., disse Zazie. Farò la maestra per romper le balle alle bambine.Quelle che avranno la mia età fra dieci anni, tra vent'anni, tra cinquant'anni. Aver sempre da romper le balle a qualcuno.” Ecco Zazie la protagonista dell’opera più importante di Queneau, una ragazzina francese, sveglia e indipendente, che per la prima volta arriva a Parigi. La madre, troppo occupata col suo amante, la affida allo zio Gabriel, un ballerino travestito. Per Zazie cominciano trentasei ore in cui farà conoscenza della zia Albertine, del cognato di Gabriel, il tassista Charles, del padrone di casa Turandot, barista della "Cave" in cui lavora anche Mado Ptits-pieds e del pappagallo di Turandot: Laverdure.
Il titolo si riferisce alla voglia frustrata di Zazie di viaggiare con la metropolitana, ferma a causa di uno sciopero. Quando il gruppo di amici e parenti l'utilizzerà, ormai alla fine della vacanza, Zazie non potrà goderne poiché dorme, sfinita dalla notte di veglia trascorsa in un vortice di avvenimenti: le due sue fughe, la visita alla Torre Eiffel, il rapimento di Gabriel da parte di un gruppo di turisti che lo ha eletto "guida supplementare", la rissa scoppiata al ristorante dove il gruppo si dividerà per poi rincontrarsi nella metropolitana, che ha ripreso a funzionare. Sul treno di ritorno la madre domanda a Zazie cosa abbia fatto… Zazie stanca risponde ”sono invecchiata". Un romanzo dei nostri tempi, opposto alle favole tradizionali, nel quale un’adolescente riesce a fronteggiare vari ostacoli senza difficoltà, apparendo quasi un’adulta, giocando a conoscere il mondo senza illusione, difendendosi con crudeli trovate e parolacce. Da questo romanzo è stato tratto l’omonimo film del regista francese Louis Malle.
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