TEATRO
Zappalà, nel segno della tradizione
“Il sipario si aprirà dal primo novembre fino al 16, sullo spettacolo “Lazzaretti e lazzariati”, una commedia di Nino Mignemi, sul tema della malasanità
Sono tredici gli spettacoli inseriti quest’anno in cartellone dalla cooperativa dei figli d’arte Franco Zappalà per la nuova stagione del teatro di via Autonomia Siciliana123/a. Si apre “nel segno della tradizione”, proprio come recita lo slogan che presenta la stagione, il cartellone che schiera ben sei produzioni interne, con il chiaro intento di “far rivivere le emozioni date dal teatro in lingua dialettale”. Il menù è semplice e gli ingredienti quelli di sempre: cabaret, operette, produzioni in siciliano, con un pizzico di prosa in più. C’è posto anche per un fuoriprogramma, perché per la prima volta il palco del teatro tenda ospiterà un musical che coinvolgerà fino a settanta artisti della Compagnia Club Teatro Uno con “La baronessa di Carini”, di Tony Cucchiara, in scena nel week-end dal 30 aprile al 2 maggio.
“Il sipario si aprirà dal primo novembre fino al 16, sullo spettacolo “Lazzaretti e lazzariati” che sarà un esperimento – spiega Franco Zappalà – perché per la prima volta, dovranno convivere insieme cinema e teatro. La commedia di Nino Mignemi, infatti, ruota attorno al tema della malasanità e per introdurre l’argomento, saranno proiettate immagini su un megaschermo, alle spalle degli attori. Si tratta di un cortometraggio che abbiamo girato tra ambulanze e ospedali palermitani”. Reduce dal successo di diversi spettacoli ospitati dal teatro Stabile di Catania, sarà Sergio Vespertino ad interpretare il protagonista della “Doppia vita di un tassista”. “Sono diversi anni – confida Vespertino, ex Treunquarto – che lo stabile di Catania mi chiama ed inserisce in cartellone. Peccato che qui non accada lo stesso. Ho accolto la proposta di Franco Zappalà perché questa commedia che reputo davvero divertente. Si tratta di un gioco di equivoci, dai ritmi quasi farseschi. Con me ci sarà Marco Feo e reciteremo metà in siciliano e metà in italiano”.
Tornando alle produzioni interne del teatro, il filo conduttore resta quello della tradizione e dei classici, come “Napoli milionaria”, in scena a dicembre, “Filumena Marturanu” con Silvana Di Salvo o la drammatica commedia in tre atti di Nino Martoglio intitolata “Scuru”, entrambe a febbraio. A marzo, invece, andrà in scena Nicolino Trombone, ovvero la rielaborazione in siciliano da parte di Franco Zappalà, di un testo austriaco, “Il ratto delle Sabine” di Schontan. La stagione del teatro si chiude con la commedia di Guimerà e Beccari, “Feudalismo”. L’abbonamento intero ai tredici spettacoli costa 150 euro, ma per maggiori informazioni su sconti e riduzioni, basta chiamare il botteghino (orari 9-13.30 e 16-19.30) allo 091.543380 oppure 091.362764.
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