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ZAC: in mostra Andrea Mineo con "Il Grande Teatro"

"Il Grande Teatro" di Andrea Mineo è un progetto condiviso, il primo prodotto da ZAC - Zisa Zona Arti Contemporanee e allestito all'interno dello stesso dall'11 luglio

  • 9 luglio 2013

Palermo, l’antica “Ziz”. Poco più di sei mesi di gestazione nel grembo del grande padiglione delle Ex Officine dell’Aeronautica Sicula Ducrot. Circa ottanta giovani artisti. Un progetto condiviso, il primo prodotto da ZAC - Zisa Zona Arti Contemporanee: giovedì 11 luglio, alle ore 18, la cittadinanza parteciperà al primo vagito di 'Azīza. Un aggettivo e un verbo insieme: al-'Aziza, “la splendida”, era il nome scelto dagli arabi per il magnificente Palazzo della Zisa. Azzizza, in dialetto siciliano, significa abbellire con piccoli gesti e con creatività. Azzizzare un abito sciatto, un arredamento vecchio, un museo d’arte contemporanea in assenza di denaro (o quasi).

L’arte di arrangiarsi, da una parte, e l’arte con la “A” maiuscola, dall’altra: ZAC - Zisa Zona Arti Contemporanee è un grande laboratorio di produzione dell’arte, aperto e pubblico, dove quasi un centinaio di artisti hanno trasferito il proprio atelier per progettare il proprio spazio. Autentica azione di appropriazione e condivisione di uno spazio, dischiuso e attraversabile, al centro dell’hangar, è l’installazione di Andrea Mineo - nato a Torino nel 1989 -, “Il Grande Teatro” (2013).

L’impalcatura è in legno, recuperato da scenografie abbandonate, dove si conservano ancora residui di tendaggi, e da cornici provenienti da antichi palazzi della città. La struttura contiene otto supporti per lampade ad incandescenza: in ferro e di grandi dimensioni. La polvere e la ruggine palesano l’incrostarsi del tempo, quel tempo lontano in cui ai Cantieri alla Zisa si producevano idrovolanti. Con rigore e abnegazione, Andrea Mineo, maestro del “costruire”, erige il “Grande Teatro” su ruote girevoli preferendo ai chiodi viti e bulloni: la struttura mobile può essere smontata e ricomposta, domani e altrove, come accadeva a bordo degli itineranti pageants medievali.

Il teatro è il luogo dell’effimero, della messinscena del possibile... E dei riflettori! Nel “Teatro” di Andrea Mineo, una luce calda e accogliente invita il fruitore alla contemplazione sul palcoscenico del suo enviroment ad emiciclo: un’agorà dove c’è posto a sedere per uno solo di noi, al tempo stesso attore protagonista e spettatore di sé stesso. Una domanda aperta, una trincea in movimento, dimora di un’avanguardia, un vaso di Pandora … “Il Grande Teatro” è un’installazione concepita come scenario per ospitare, da giovedì 11 luglio fino al 17 novembre, azioni d’arte, performance teatrali, concerti, dibattiti, sotto la direzione dell’infaticabile artista-regista Andrea Mineo.

Un teatro in cui tutti sono benevolmente accolti come artisti ricorda il manifesto con l’annuncio degli ingaggi per il Nature Theatre di Oklahoma, in corso all’ippodromo di Clayton, letto all’angolo di una strada da Karl Rossmann, protagonista del romanzo America di Franz Kafka (1927). Tutti sono i benvenuti! Chi vuole divenire artista si presenti! Noi siamo il teatro che serve a ciascuno, ognuno al proprio posto! Diamo senz’altro il benvenuto a chi si decide a seguirci! Guai a chi non ci crede! Partite tutti per Clayton! Che questo viaggio che s’inaugurerà giovedì sia di buon auspicio, per Palermo e per voi, artisti di ZAC.

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