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Yatra project, "passaggi" a suon di musica

  • 9 gennaio 2007

Dopo un lungo viaggio arriva direttamente a casa nostra, nel cuore del Bacino del Mediterraneo, una suggestiva musica che proviene da molto lontano. "Passaggio da un luogo distante" è proprio il significato in lingua hindi di "Yatra project", il nuovo progetto musicale del marocchino Jamal Ouassini che verrà presentato martedì 16 gennaio alle 22 ai Candelai di Palermo (via dei Candelai 65). I biglietti per lo spettacolo sono già disponibili al Box Office di Ricordi (via Cavour 133 a Palermo, telefono 091.335566) al prezzo di 12 euro più diritti di prevendita.

Il concerto, organizzato dall’associazione Musiche di Palermo, vedrà impegnati sul palco, insieme con il violinista e vocalist magrebino, altri tre artisti di tradizione araba e indiana, Younes El Merrakchi al liuto arabo, Arup Kanti Das alle tablas indiane e Driss Mouih alle percussioni. Special guest della serata sarà il sassofonista Jeff Warren che si esibirà anche al flauto traverso. L’ensemble, nato originariamente dall’incontro di Ouassini con Arup Kanti Das e il sitarista Ashanka Sen, riesce a coniugare sapientemente tradizioni culturali e musicali solo apparentemente lontane, quella proveniente dall’India e quella dei paesi del Nord Africa, passando anche per il Medio Oriente. Affidandosi ad una buona dose di improvvisazione e ad una naturale sintonia, il quartetto proporrà un articolato repertorio capace di evidenziare l’antico e profondo legame che unisce la musica classica magrebina e le tradizionali composizioni turche. Un tuffo nel passato, come ai tempi in cui nella Spagna Andalusa ebrei e arabi convivevano pacificamente dando esempio di straordinaria fecondità artistica, basata su una reciproca contaminazione di generi e culture. Leit motiv del concerto sarà infatti un immaginario ed emozionante viaggio in Paesi lontani che, ora con canti popolari indiani ora con assoli di percussioni arabe e virtuosismi al violino, affidano alla musica il compito di creare un dialogo che unisce popoli distanti solo geograficamente.

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Per l’occasione lo stesso Ouassini ha composto musiche originali dove la magia del violino si fonde con le fantasiose sonorità del liuto, dell’arabo kanoun e delle indiane tablas. La ricerca della contaminazione di suoni e stili differenti è in fondo una prerogativa del musicista di Tangeri che, durante tutto il suo percorso artistico cominciato al Conservatorio della sua stessa città, è approdato a soluzioni musicali particolari basate principalmente sull’improvvisazione. La naturale inclinazione verso il dialogo musicale dipende soprattutto dalla formazione di Jamal Ouassini, basata sulla tradizionale musica araba che per definizione è esclusivamente orale. Non essendo scritto e codificato su partitura, il repertorio classico si è infatti facilmente prestato alla sperimentazione di nuove tecniche strumentali e al confronto con altri generi quali il flamenco, il jazz, la musica klezmer e ora quella indiana che incrementano il già ricco patrimonio dell’artista. Musicista del mondo, pur tenendo ben presente le proprie origini culturali Ouassini ha saputo esaltare la ricchezza dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo, e realizzando "Yatra Project" ha fatto un ulteriore passo in avanti approdando addirittura in Oriente per recuperare nella cultura Indiana il tassello mancante di questo grande progetto di civiltà che trova nella musica un canale di espressione privilegiato.

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