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“Voglia di Mafia”, misteri, segreti e possibili ricatti

La prefazione è di Gian Carlo Caselli che ha sottolineato l’efficacia del titolo del libro, scritto dai giornalisti Enrico Bellavia e Salvo Palazzolo

  • 27 maggio 2004

Nel silenzio delle armi, gli effetti dirompenti e indesiderabili delle grandi stragi mafiose e dei clamorosi attentati dinamitardi al patrimonio culturale della nazione sono stati metabolizzati rapidamente. Perciò la mafia del dopo-Riina, silenziosamente e con sicura “professionalità”, è tornata ad una ancor meglio collaudata pratica di mediazione all’interno della società, dell’economia e della politica. E che ci sia tornata alla grande lo attesta, insieme con le ammissioni di pentiti autorevoli, l’impiego di tutti i sofisticati mezzi d’intercettazione ambientale adesso disponibili. Ciò che ha convinto gli inquirenti di un fatto innegabile. Della realtà di una sempre più accesa “voglia di mafia” che induce commercianti, medici, imprenditori, professionisti, politici, operatori nel campo della sanità – i quadri dirigenti della società civile, secondo il Ros dei Carabinieri, – a cercare e contattare i manager di Cosa Nostra. Proprio per ottenere da tali esperti dell’intermediazione appalti, protezioni, raccomandazioni, voti.

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Di questo, e di tanto altro in più, si può leggere nel libro di Enrico Bellavia e Salvo Palazzolo (giornalisti de La Repubblica, cronaca di Palermo) che ha giusto il titolo “Voglia di Mafia”. Appena uscito in libreria e del quale - nella redazione della rivista Segno e alla vigilia dell’anniversario della strage di Capaci – hanno parlato Nino Fasullo, direttore del prestigioso bimestrale, l’avvocato Francesco Crescimanno, il professore Rocco Sciarrone e il sostituto procuratore Maurizio De Lucia. Erano ovviamente presenti i due giornalisti, autori dell’articolata e intelligente inchiesta che, edita da Carocci, reca l’esplicito sottotitolo “La metamorfosi di Cosa Nostra da Capaci ad oggi.” La prefazione è di Gian Carlo Caselli che ha sottolineato l’efficacia con la quale Bellavia e Palazzolo sono riusciti a fornire ampia e specifica dimostrazione dell’assunto evidenziato dal titolo del volume. Appunto, dell’attuale e crescente desiderio di un’insospettabile percentuale del mondo produttivo nazionale di partecipare al fatturato di un’attività colossale, dentro un contesto che è caratterizzato anche da misteri, segreti e possibili ricatti.

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