CULTURA
"Vitti 'na Vespa", il museo di veicoli e pezzi vintage
Una mostra che raccoglie pezzi d'epoca unici, mai visti e che chiama a raccolta per la prima volta in Sicilia tutti i "Vespa Club" d'Italia
Rarità e chicche da collezionismo esclusivo: si è aperto sabato 12 novembre, in via dell’Arsenale 118 "Vitti 'na Vespa", il primo museo del sud Italia dedicato al mezzo che ha fatto la storia del nostro Paese attraversando, dagli anni '50 ad oggi, ogni epoca tra operazioni vintage e rilanci nostalgici. Filippo Sagona, collezionista di vecchio stampo, meticoloso ed appassionato, ha raccolto in una collezione epocale non solo pezzi esclusivi che nemmeno molti amatori siciliani hanno mai visto, ma anche oggetti collaterali che insieme alla Vespa hanno contribuito al segno inconfondibile di un'epoca.
In un viaggio tra gli anni '40 e '70 la mostra accoglie calendari, accessori, oggettistica e pezzi rarissimi come una Vespa 150 Tap del 1956 con cannone integrato, che fu commissionata alla Piaggio per essere paracadutata in Vietnam, veicoli trovati in un viaggio nel Texas, radio vespa, una rarissima vespa del 1953 con faro basso e ancora pezzi unici utilizzati in cortometraggi e film storici. Una passione quella di Filippo Sagona che l'ha portato in giro per il mondo: «Dalla Francia alla Germania, Russia, Spagna e America - come lui stesso racconta - ho girato ogni continente mosso da una reale passione, che mi porto dietro da anni. Ho avuto dei riconoscimenti e attestazioni a livello nazionale come quello proveniente dalla famiglia di Giuseppe Cau, ultimo pilota della storica Piaggio e medaglia d'oro nel 1951». A tagliare il nastro di inaugurazione della mostra, giovedì 10 novembre, il Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo che si è detto stupito dell'imponenza dell'intera collezione realizzata senza nessun tipo di contributo da parte di nessun ente ma esclusivamente grazie alla dedizione dell'appasionato collezionista.
Tra le stanze che ospitano la mostra è possibile trovare una "Vespa U", utilitaria minimal color pastello che non ebbe molto successo nel 1953, motivo per cui i 7000 pezzi costruiti furono esportati in nord Africa. Passeggiando tra l'oggettistica del passato troviamo ciclomotori a due e a tre ruote e numerosi oggetti di modernariato: giocattoli, jukebox, slot machine anni 30 e gigantografie. La mostra permanente ha un costo di ingresso di 5 euro e può essere visitata martedi, giovedì, venerdì e sabato dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19 e la domenica su appuntamento telefonando al numero 338.7567827.
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