Viaggio sulle tracce del commissario più famoso d'Italia
Uno squallore che la penna dell’autore non ha mai taciuto, contribuendo a tratteggiare un ritratto quanto più veritiero di una terra che sente come sua, anzi che è sua, ma di cui sa analizzare pregi e difetti. Totalmente diversa è l’ambientazione televisiva che ha cercato luoghi altrettanto belli ma tutti collocati nella parte orientale dell’isola. Città come Ragusa Ibla, Modica e Scicli, gioielli del barocco, sono diventati lo scenario dove “Il ladro di merendine”, “La forma dell’acqua” e tutti gli altri avvincenti thriller hanno preso vita. Se da un lato il prodotto televisivo è stata cassa di risonanza, dall’altro ha dato un immagine più idealizzata della Sicilia. I cinque giovani autori di questa guida nella prima parte hanno ricostruito gli scenari dei più noti romanzi, tra cui “Il cane di Terracotta” e “La voce del violino”, seguendo il dipanarsi dell’intreccio e la risoluzione del caso, cercando la corrispondenza dei luoghi nella realtà. La seconda parte del libro è invece entrata a Vigata, Montelusa, Montereale e Brancato, andando alla caccia di bar, case ed edifici storici sapientemente descritti nelle pagine dei racconti: una sorta di vademecum per chi voglia compiere un percorso di scoperta di una parte della Sicilia che conserva tantissimi tesori. Il testo è un originale lavoro fatto con scientificità e attenzione per la realtà, arricchito da cartine e fotografie, che dimostra come la letteratura possa stimolare la conoscenza di luoghi reali magari poco considerati a cui la scrittura è riuscita a donare un’identità più definita.
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