ATTUALITÀ
Verso il 2016: Palermo si candida a "Capitale dello Sport"
La Giunta comunale candida la città al titolo di "Capitale Europea dello Sport 2016",che dovrebbe prevedere un rinnovamento del versante sportivo
Perché Palermo non è solo cultura: è discorso noto quello circa le sue potenzialità e lo è altrettanto quello che fa riferimento al fatto che dando le giuste attenzioni alle risorse presenti sul territorio si potrebbe ottenere davvero la città ideale. Fioccano le candidature, e così, da Villa Niscemi è arrivata la seconda candidatura a “Capitale” dell'anno: stavolta il capoluogo siciliano punta a diventare “Capitale Europea dello Sport” per l'anno 2016.
In presenza del presidente del "Comitato Olimpico Nazionale", Giovanni Malagò, del vicepresidente di "Aces Europe" John Swanson, e del presidente del "Coni Sicilia", Giovanni Caramazza, il sindaco Leoluca Orlando ha lanciato la nuova sfida cittadina, che dovrebbe prevedere un rinnovamento del versante sportivo.
Il percorso per arrivare alla meta non è certo dei più semplici: bisogna "svecchiare" Palermo, renderla "sport friendly", trasformarla in una città che faccia del benessere e dell'attività fisica il suo vessillo. Spazio dunque alle proposte per il recupero degli impianti sportivi; spazio alle idee per la creazione di nuove strutture e spazi. E largo, soprattutto, al rafforzamento di quei beni legati allo sport per un vincolo “naturale”: il mare e il Parco della Favorita. Sperando che non restino solo progetti.
Certo, la candidatura è un forte impulso: il titolo di "Capitale Europea dello Sport" è assegnato annualmente a una delle città europee con più di 500 mila abitanti che intendono mettere al centro delle proprie politiche economiche e di sviluppo lo sport, e vanta precedenti illustri: Madrid, Glasgow, Stoccolma e Istanbul sono solo alcune delle pregresse "elette". Chiedersi dunque se Palermo riuscirà a stare dietro a città con un'organizzazione ben superiore è lecito.
I soli nomi delle illustri vincitrici precedenti fa sì che il significato del titolo risulti potenziato, e che le conseguenze di un'eventuale vittoria diventino davvero corpose: la posizione di Palermo cambierebbe assumendo un rilievo internazionale nuovo, con risvolti eccellenti dal punto di vista turistico e produttivo, inserendosi a tutti gli effetti all'interno del tessuto connettivo sportivo europeo.
Non è però solo del territorio che ci si deve occupare: bisogna lavorare infatti anche sul palermitano, con uno spronare deciso al cambio delle abitudini e alla rivalutazione dell'importanza dello sport. Si punta quindi anche a promuovere le attività sportive locali, con il sostegno delle istituzioni. Riuscirà la città a guadagnarsi il suo "posto al sole" nel tessuto internazionale? Abbiamo ben tre anni per scoprirlo.
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