Il disagio dei lavoratori dei call center Almaviva di Palermo: il lavoro c'è ma la sede per portarlo a termine no. Oltre 5.000 sono i lavoratori a rischio disoccupazione
Il lavoro c'è, la sede per portarlo a termine no: le parole che aprono un comunicato stampa di Sel Palermo possono essere un’utile introduzione per la vicenda Almaviva a Palermo, che coinvolge oltre 5.000 lavoratori a rischio disoccupazione. Proprio quei lavoratorisi sono dati appuntamento mercoledì 29 gennaio alle ore 9 a piazza Marina, per una manifestazione che procederà fino alla sede della Regione Siciliana.
Per comprendere meglio quanto sta accadendo bisogna andare indietro di qualche mese. Almaviva è la società che gestisce i call center di via Filippo Cordova e via Tommaso Marcellini e il fatto di citare gli indirizzi delle sue sedi non è casuale.
Lo scorso giugno, infatti i contratti di affitto dei locali di via Cordova sono scaduti ed è da allora che l'azienda chiede che le venga assegnata una sede per trasferirsi e riunire sotto un unico tetto i suoi lavoratori (i costi di gestione delle due sedi sono elevati e diventati insostenibili), impegnandosi in cambio a mantenere i livelli occupazionali e trasferire la sede legale in Sicilia.
La ex sede Telecom di via Ugo La Malfa, immobile confiscato all'Immobiliare Strasburgo, era stata individuata come migliore soluzione: delle spese di ristrutturazione e dei primi due anni di affitto si sarebbe dovuta fare carico la Regione Siciliana, con un costo totale di circa 8 milioni di euro.
Dagli stessi rappresentanti delle istituzioni erano giunte rassicurazioni, ma al momento non è stato fatto nulla di concreto e l'unica cosa certa è la preoccupazione dei lavoratori, aggravata ulteriormente dalla diffusione della notizia che i locali di via Ugo La Malfa potrebbero essere affidati dal Comune di Palermo alla Polizia Municipale.
Soprattutto negli ultimi giorni sono state tante le dichiarazioni, con rassicurazioni da parte del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, dell'amministratore delegato di Almaviva, Andrea Antonelli, e da parte dei vertici della Regione. Proprio di recente (24 gennaio) si è svolto un incontro tra il sindaco Leoluca Orlando e il Prefetto Giuseppe Caruso per fare una panoramica degli immobili espropriati alla mafia: nell'elenco sono anche inclusi alcuni beni che l'Agenzia nazionale dei beni sequestrati ha deliberato di assegnare al comune di Palermo.
Nello specifico, in merito agli immobili collocati in via Ugo La Malfa, Orlando ha dichiarato che date le dimensioni notevoli «si presterebbero alle esigenze prospettate dai sindacati e dai lavoratori della società Almaviva». Alle sue parole si sono aggiunte quelle dell'assessore al Bilancio Luciano Abbonato: «Il Comune ha manifestato il proprio interesse per quest'immobile, subordinandone l'acquisizione alla positiva valutazione da parte di AlmaViva, al fine di dare un significativo contributo alla salvaguardia dei livelli occupazionali».