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“Una giornata nera”, fumetto sociale contro il lavoro nero

  • 17 giugno 2005

Lavoro in nero e sfruttamento minorile, tutti ne “siamo” a conoscenza, molti lo subiscono, pochi sono disposti a combatterlo. Ad aprire uno squarcio fra le nubi di questa realtà così “scura”, che appartiene al mondo e che in Sicilia è una vera e propria piaga (non ce ne perdiamo una) ci prova la ":duepunti edizioni" con Una giornata nera, fumetto sociale nato dalla collaborazione di Claudio Morici e Marco Failla, in presentazione il 23 giugno alle ore 18 presso il giardino del Kursaal Kalhesa.

«La realizzazione del fumetto si inserisce all’interno del progetto “ABC per la legalità e lo sviluppo” – ci informa Roberto Speziale della ":duepunti" – finanziato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dal Patto Territoriale per l’Occupazione Alto Belice Corleonese, e promosso dalla Cgil Camera del Lavoro Metropolitana “Giovanni Orcel”, Cisl, Uil, Cna e Confesercenti. Abbiamo pensato di proporre un fumetto ritenendolo un mezzo di comunicazione efficace per i più giovani, ed infatti verrà distribuito a 10 mila ragazzi nelle scuole dei comuni dell’Alto Belice Corleonese e le province di Palermo e Trapani».

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La sensibilizzazione delle giovani generazioni, quelle che fra qualche anno dovranno scontrarsi con una realtà lavorativa che non offre tutele legali, o quella che dietro la maschera della legalità ti offre un paio di cuffie da incastonare in testa per il maggior tempo possibile e ti paga a cottimo, resta l’obiettivo delle tavole bianco-azzure che ci raccontano di Luca, quattordicenne che sogna qualche euro in mano per poter uscire con gli amici e comprare qualcosa, e che prova per un giorno ad abbandonare la scuola per lavorare in nero come tanti altri suoi coetanei. La mentalità rassegnata del “meglio questo che niente” e dell’atteggiamento rispettoso e riverente nei confronti del datore di lavoro è ancora profondamente radicata nella tanto fantasiosa ma al contempo ottusa mente sicula, e ricominciando dai giovani si può sperare in una rieducazione al concetto di “diritto del lavoro”, sia per coloro che decidono di continuare gli studi, che per chi vuole subito rendersi indipendente.

Il fumettista Marco Failla, che insieme a Paola Antista e Roberto Di Salvo ha realizzato i disegni su testo e sceneggiatura di Claudio Morici, sottolinea «l’importanza della comunicazione sul tema» ma ricorda che «“Una Giornata nera” non dà soluzioni: è un invito alla riflessione e alla ribellione, che ha un senso solo se unitaria e non individuale». La fatica del padre di Luca, manovale in nero che sogna ancora di fare l’attore, trova un senso nel desiderio di far studiare il figlio perché possa aspirare ad un futuro migliore; è una storia comune e che si ripete, figlia del compromesso dettato dalla necessità, che in questo caso troverà il lieto fine in un lavoro in regola e in una busta paga tutti i mesi.
Riuscirà un giorno la realtà a superare la fantasia?

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