TEATRO
Una “Curtulidda” che ci fa volare
Una storia, un’attrice, un monologo: elementi basilari per creare la magia del teatro, eppure non sempre questo miracolo accade. Lo sanno bene i tanti spettatori che recandosi nelle sale con questa speranza, ahimé, spesso restano delusi. Non è questo il caso. Infatti, coloro i quali il 16 e 17 febbraio si sono recati ai Candelai di Palermo (in via Candelai 65) per assistere a “La curtulidda”, la pièce di Maria Teresa de Sanctis (suoi anche testo e regia) potremmo dire che, usando una similitudine, hanno visto la loro fede premiata, il sangue di San Gennaro si è sciolto!… Apparentemente una storiella, un “raccontino” di sapore vagamente popolare come lo stesso personaggio ci suggerisce, ma che la maestria di un’attrice non ancora “consumata”, bensì tutta da consumare (e sarebbe ora visto che non se ne trovano né agli angoli delle strade né nelle “scuole di teatro” né sui tanti palcoscenici approntati con “attori” inclusi), affiancata dall’intensa danzatrice Donatella de Sanctis, riesce a trasformare in qualcosa di più che non un mero intrattenimento. Maria Teresa de Sanctis, anima il suo personaggio con quella stessa disinvoltura con la quale il funambolo cammina sul filo.
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