Una città a luci spente: dov'è finito il Natale a Palermo?
Natale è davvero vicino e Palermo si presenta triste e spenta, senza particolari luci e decorazioni. Gli unici a restituire l'attesa atmosfera natalizia sono i privati

Non è Natale se percorrendo le strade non si resta abbagliati da quel "calore" tipico delle feste che riscalda nelle giornate invernali, anche quelle simbolo dell'arrivo del periodo natalizio. Non è Natale se attraversando il centro città non si ritrova quella sensazione familiare, quasi romantica, che Palermo oggi non restituisce.
Siamo a dicembre inoltrato e la città sembra quasi che quest’anno si sia dimenticata del Natale. Poche le decorazioni, poche le illuminazioni, e se qualcuno volesse approfittare delle iniziative in programma in città per festeggiare, attualmente non si hanno notizie, perché è tutto, ancora, in via di definizione. E ancora, se si volesse sapere quali e quanti mercatini sono organizzati, la ricerca sarebbe (ed è stata) un vero buco nell'acqua.
Allora, dov'è finito il Natale a Palermo? In un momento culturale, storico, collettivo in cui in Italia in cui si discute, in seguito alle vicende che hanno sconvolto Parigi, sul fatto che le tradizioni locali potrebbero rivelare un etnocentrismo e una sorta di "razzismo" verso le altre culture e religioni, sembra che la città abbia spento il proprio fervore natalizio.
Sono i commercianti, i privati, con le loro iniziative tra mercatini, fiere, decorazioni e illuminazioni esterne a ricordare che sì, il Natale è alle porte.
«Le luminarie rendono immediatamente festosa l'atmosfera - continua Patrizia Di Dio - e se non fosse per le iniziative private dei singoli commercianti, Palermo sarebbe davvero tristissima. Ci chiediamo se questo sia a causa delle asfissianti pastoie burocratiche. Ci sembra quasi che non sia Natale!»
Vestire la città a festa è un simbolo importante di tradizione, cultura, un segno di gratitudine verso i cittadini che a volte, impotenti, sopportano con uno sguardo disincantato e a volte anche un esagerato scetticismo le sconfitte, i tempi lunghi, la disattenzione e l’incuria.
Non è utile incolpare l'amministrazione, bisognerebbe solo capire se certe mancanze, da quella più rilevante a quella più futile ma significativa delle iniziative natalizie, dipendano da lungaggini burocratiche, da una scelta economica o da una mal riuscita organizzazione.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÚ LETTI
-
STORIA E TRADIZIONI
Lo schiavo (ribelle) che divenne re di Sicilia: chi conosce la storia di Euno