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Un progetto per giovani “diversabili”

Balarm
La redazione
  • 8 maggio 2006

“Teatro senza confine”, il laboratorio d’animazione espressiva-teatrale che attualmente coinvolge dodici giovani “diversabili” nei locali della parrocchia “Regina Pacis” di Palermo «oggi c’è e sta dando i suoi frutti, ma domani che accadrà?». E’ questo l’interrogativo che ci ha posto Maria Concetta Mannino, la referente dell’associazione MO.VO.DI. onlus tramite cui il laboratorio ha preso il via. Maria Concetta è fra le cose mamma di un ragazzo disabile (un bel giovanotto che partecipa anch’egli alle attività) e vive, non solo quindi come organizzatrice ma in prima persona, il dramma, ossia la fine del laboratorio, che è prevista per giugno con una rappresentazione finale (aperta al pubblico) tratta dai racconti interiori dei ragazzi.

“Teatro senza confine” è un laboratorio che, finanziato dal Comune di Palermo, settore Attività sociali, rende per due giorni a settimana, “protagonisti attivi” dei giovani disabili, con handicap medio-gravi, individuati attraverso il servizio sociale territoriale. Hanno occhi vivaci, una chiacchiera incontenibile, tanta buona volontà e voglia di fare, se adeguatamente stimolati. E lo stimolo giunge loro tramite la simpatia e la professionalità di diversi operatori (un animatore, un drammaterapeuta, un regista, un’esperta vocalist posturale) e volontari che partecipano al suddetto laboratorio.

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Questi ragazzi stanno “evolvendo”, stanno migliorando le loro funzioni cognitive, stanno imparando a sapersi relazionare in un contesto allargato. Aspettano, con una pazienza commovente, che ogni compagno partecipi alle attività. Si divertono, si svagano. Hanno uno spazio e un tempo per esprimere emozioni e pensieri compressi. Ma a giugno, quando il laboratorio finirà, cosa accadrà? Ecco che ritorna l’interrogativo, martellante, della signora Mannino. E il suo desiderio: «Il sogno è che il laboratorio “Teatro senza confine” possa arrivare a stipulare una convenzione con il Comune, o con la Regione, perché quest’iniziativa, sicuramente ora utile e bella, non diventi un domani fonte di smarrimento e frustrazione per questi ragazzi, quando saranno lasciati nuovamente soli». L’appello è stato lanciato.
pat. c.

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