TEATRO

HomeNewsCulturaTeatro

Un fine settimana di teatro a Cesarò

Balarm
La redazione
  • 30 agosto 2005

A Cesarò, in provincia di Messina, in occasione del seminario “Dentro la miniera dell’attore” condotto da Lina Della Rocca del Teatro Ridotto di Bologna dal 3 all’8 settembre, organizzato dalla cooperativa “Bryonia creations” con il patrocinio del Comune di Cesarò, andranno in scena due spettacoli teatrali presso l’Istituto Maria Ausiliatrice, alle ore 21,30, entrambi ad ingresso libero: sabato 3 settembre: “La curtulidda” di e con Maria Teresa de Sanctis, una produzione del Gruppo Teatro Totem di Palermo, un monologo con danza, con la danzatrice e coreografa Donatella de Sanctis. Si tratta di uno spettacolo di narrazione dove, in una messa in scena essenziale, al potere evocativo della parola si associa la forza espressiva della danza. Il testo tratta di un’anima semplice che racconta le sue vicende sfortunate (il padre e i fratelli si oppongono alla sua unione con un uomo separato, con la sorella non va molto d’accordo e forse all’origine delle sue sfortune c’è uno strano albero tagliato dal padre quando lei era bambina). Vi sono riferimenti alle superstizioni legate ad un albero di fatture dell’Albergheria, il quartiere di Palermo, intrise con la cultura del tessuto sociale tipico di quel rione. La narrazione richiama con veridicità i personaggi della famiglia della protagonista (la madre, la sorella, l’innamorato, il padre, i fratelli) e inoltre sono spesso frequenti una sorta di dialoghi con l’amica del cuore. Lo spettacolo è stato già rappresentato sia a Palermo (in giugno nella rassegna di Teatro Indipendente “Da Dentro a Fuori” all’Ex-Karcere) che a Roma (qui nell’ambito della rassegna “Il monologo ed i suoi linguaggi”, nel novembre 2004, dove l’attrice per questo lavoro, ha ricevuto il premio per la migliore interpretazione).

Adv
Domenica 4 settembre: “L’ultima notte” di Renzo Filippetti con Lina Della Rocca, sulla poetessa Sylvia Plath, una produzione del Teatro Ridotto di Bologna. Una donna sola danza con i suoi fantasmi in una notte d’inverno. Scrittrice, madre, moglie, figlia, donna inquieta, poetessa. Fragile e risoluta, Sylvia Plath ha attraversato tutti gli stadi dell’esistenza come una farfalla notturna va alla lampadina: bruciandosi. Nel 1963, a 31 anni, si è suicidata, lasciando un marito e due figli in tenera età. Non si vuole ricreare un santino agiografico, ma nel suo essere donna, alla soglia delle grandi trasformazioni degli anni “60, la Plath ha toccato tutte le grandi contraddizioni che poi avrebbero segnato generazioni di giovani. Il suo gesto estremo nulla toglie e nulla aggiunge alla sua sofferta ricerca di una vita più giusta. Cosa vuole dirci e quale enigma nasconde la sua tragica fine? Tutti noi viviamo in bilico fra l’ottimismo della volontà e il pessimismo della ragione. Trovare una risposta oggi che tutto va per il meglio nel peggiore dei mondi possibili è la sfida. Per informazioni: Gruppo Teatro Totem 328 9330759 - Bryonia creations 328 3781355


Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI