MUSICA
Thy Majestie, ritorno a casa con tante novità
I Thy Majestie ritornarno a suonare dal vivo a Palermo, la loro città natale, dopo un assenza di quasi tre anni che dura ormai dal giugno 2003. All’epoca la band, una delle più apprezzate della scena metal, si esibì a Villa Lampedusa e alla voce si trovava ancora Dario Grillo. Adesso, invece, il gruppo si presenta per la prima volta con un nuovo cantante, Giulio Di Gregorio, ed un nuovo album, intitolato "Jeanne D'Arc", un concept dedicato alla fanciulla di Orleans pubblicato a fine ottobre per Scarlet Records. Il sestetto palermitano salirà sul palco del Bier Garten il 2 marzo (via Regione Siciliana 6469, ingresso 5 euro) supportati dal gruppo spalla dei Trinakrius, gruppo metal di Palermo che si rifà a sonorità doom di stampo Black Sabbath e che da poco ha realizzato il proprio album di debutto, in attesa di pubblicazione da parte dell’etichetta Underground Simphony.
I Thy Majestie sono autori di un metal sinfonico con continui richiami all’immaginario epico fantasy o storico, come si evince anche dalle copertine dei vari lavori. Una scelta che ha premiato, nel corso degli anni, gruppi come i Rhapsody, dato che la scena di questo sottogenere ottiene numerosi riscontri di pubblico. Nati nel 1998 da un'idea di Giuseppe Bondì (tastiere) e Claudio Diprima (batteria), che suonavano precedentemente in una cover band dedita a brani degli Stratovarius, Malmsteen e Royal Hunt, i Thy Majestie (originariamente Thy Majesty) si sono fin da subito scontrati con la difficoltà, per produrre musica inedita, di trovare a Palermo musicisti metal, genere che in città non aveva molta presa all’epoca. La ricerca si risolve con gli innesti di Maurizio Malta e Giovanni Santini alle chitarre, Michele Cristofalo al basso e Dario Grillo (vecchia conoscenza di Diprima) alla voce. Il primo demo arriva nel giro di pochi mesi: "Sword , Shields and Crown" è il titolo. La produzione però non è all’altezza delle aspettative, complice anche la fretta di partecipare a Sonica '98 a Misterbianco. La fretta è cattiva consigliera e il gruppo non viene selezionato, anche se il lavoro ottiene una buona recensione da parte della rivista di settore Metal Shock. Negli anni successivi vedono la luce altri lavori: “Perpetual Glory”, anch’esso autoprodotto, esce nel marzo del '99 e riceve critiche entusiasmanti da tutte le testate specializzate italiane, come Metal Hammer. Nello stesso anno, il primo contratto (per due album) con la Scarlet Records di Milano, etichetta conosciuta sopratutto per le uscite black e death metal.
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