TEATRO
Teatro Massimo in bilico, salta la prima di Ravel
Guerra aperta tra il sindaco Leoluca Orlando e Antonio Cognata, sovrintendente del Massimo. Chiesto al ministero il commissariamento del Teatro
Senza competenze il teatro muore: da un po' di giorni due striscioni sono comparsi sulla facciata del Teatro Massimo, per l'ennesimo capitolo di una saga che sembra non voler finire mai. Un vero e proprio braccio di ferro, quello tra i lavoratori del teatro, in protesta da 18 giorni, e il sovrintendente Antonio Cognata: più di 200 dipendenti hanno già firmato un documento per chiederne le dimissioni.
A rischio le rappresentazioni, a cominciare dalla prima del dittico di Maurice Ravel "L'heure espagnole" e "L'enfant et les sortilèges" di martedì 16 ottobre, che non è andato in scena. Gli spettatori hanno trovato i cancelli chiusi: grande la delusione. Le maschere del teatro hanno annunciato che i biglietti verranno rimborsati, ma questo non è bastato a placare i malumori: molti anche gli appassionati di lirica provenienti dal Nord Italia.
Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, presidente della Fondazione, non rimane a guardare e rilancia, annunciando un'azione legale contro il ministero dei Beni Culturali per omissione d'atti d'ufficio, in relazione alla mancata vigilanza sulla gestione del Teatro.
Proprio al ministro Lorenzo Ornaghi, il primo cittadino aveva già chiesto, nei giorni scorsi, il commissariamento del Massimo, ma nessuna decisione è ancora stata presa. Da un punto di vista tecnico, la procedura di commissariamento può essere attivata per due ragioni: indebitamento o ingovernabilità del Consiglio.
«Il Teatro Massimo è diventato un teatro ad ore. Non si può abusare oltre della pazienza dei lavoratori e della città». Così ha dichiarato Orlando, nel corso della conferenza stampa indetta martedì 16 ottobre. Il primo cittadino non ha alcun dubbio in merito alle responsabilità: «Il sovrintendente continua a non fornire informazioni su quanto spende per viaggi e missioni a carico del Teatro - ha aggiunto - e, nonostante il mio divieto, ha rinnovato contratti esterni. L'ho denunciato alla Corte dei Conti». Nessuna replica da parte di Antonio Cognata, che nei giorni scorsi non ha manifestato alcuna volontà di abbandono del suo incarico.
Momento difficile questo, per i teatri della città di Palermo: nella stessa giornata della conferenza stampa del sindaco, trentaquattro orchestrali precari dell' Orchestra Sinfonica Siciliana hanno infatti occupato la sovrintendenza della Fondazione, presso il teatro Politeama, intenzionati a mandare avanti la protesta ad oltranza. Motivo dell'occupazione è la mancata stabilizzazione dei contratti di lavoro.
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