TEATRO
Teatro Garibaldi Aperto: performance e musica
"Arte libera da qualsiasi padre" è il messaggio della rivolta culturale del Teatro che propone un percorso per la gestione degli spazi culturali in città
Potrà sembrare ripetitivo continuare periodicamente a puntalizzarlo ma è necessario ribadire ancora una volta che il Teatro Garibaldi è Aperto: aperto al presidio continuo di chi veglia ancora la notte, aperto ai tanti artisti che da tutta Italia vengono a conoscere questa piccola storia di resistenza culturale, aperto ai bambini che hanno deciso di farne uno spazio di gioia, aperto a chiunque abbia compreso che non si tratta di una semplice proposta di cambiamento, ma di azione, premeditata, ben ponderata e reale. Dopo sei mesi di occupazione, attese per una "risposta" da parte delle istituzioni, lo spazio occupato dai lavoratori e dalle lavoratrici dello spettacolo, si prepara ad ospitare un programma significativo, che condenserà l'intento e la nuova anima del movimento irridente.
"Identità bastarde" e “Orfani per desiderio” sono i nomi delle rassegne in programma rispettivamente da venerdì 19 a sabato 27 ottobre e da venerdì 2 novembre a domenica 23 dicembre, che portano con sè il messaggio della rivolta culturale del Garibaldi: «Storicamente meticci, figli di popoli diversi, la nostra è un'identità indefinita e per questo bastarda. - dice Angelo Sicurella, continuando - Noi non riconosciamo i nostri padri accademici, ci proclamiamo orfani proprio perché vogliamo assumerci la responsabilità di tagliare, artisticamente parlando, col passato e col presente. «La sperimentazione radicale che sta attuando il Teatro Garibaldi è un tentativo di “agire”, finalmente. - continua Giuseppe Massa - Reclamiamo il diritto al fallimento proprio perché abbiamo il coraggio di tentare».
Dopo la liberazione-occupazione del TGA (Teatro Garibaldi Aperto), si è avvertita subito la necessità di non far esaurire l'azione nella semplice riapertura di un teatro, simbolo della cattiva gestione dei beni pubblici destinati alla cultura. Partendo dalla riappropriazione dal basso dei mezzi di produzione, è nato un percorso per nuove idee per la gestione degli spazi culturali in città: «L’unico capace di dare un senso al nostro lavoro e alle nostre vite di teatranti - raccontano i rappresentanti del movimento - di musicisti, danzatori, pittori, lavoratori della conoscenza e dell’immateriale, fotografi, video maker, tecnici, operatori culturali, universitari, studenti e cittadini».
Si parte giovedì 18 ottobre, aspettando identità bastarde, con la performance/installazione "Scatolame" a cura di Enya Daniela Idda, Chiara Bakti Casorati e Daniela Palluello: dalle 19 alle 24, «Un viaggio che porta la città dentro il teatro - dice Idda - grazie al coinvolgimento urbano carico di storie, interviste, incursioni». È invece una sperimentazione mai vista a Palermo quella che venerdì 19 ottobre alle ore 21.15 vede in concerto l’Orchestra Libera Garibaldi Aperto: nata da un’idea di Luca Lo Bianco e Gabrio Bevilacqua, è un’orchestra nata da pratiche musicali non convenzionali: «Priva di preconcetti stilistici l’orchestra - precisa Lo Bianco - propone una metodologia alternativa della pratica orchestrale in cui confluiscono e si mescolano esperienze musicali e umane di trenta musicisti proveniente da esperienze musicali diversissime».
E poi, sabato 20 ottobre, con “Buttitta Dreaming” c’è l’omaggio, in collaborazione col gruppo Le Formiche, ad un degno rappresentante del sentire siciliano, Ignazio Buttitta; ed ancora, “Porcomondo”, domenica 21 ottobre, con Luigi Di Gangi, Simona Malato e Margherita Ortolani: un ibrido tra un concerto rock e un recital teatrale che racconta di una doppia attesa, quella di una madre gravida e quella delle famose trombe dell’Apocalisse.
Tantissimi altri gli appuntamenti della rassegna che raccoglie titoli di performance, spettacoli, teatro circo intimamente vicini al senso del progetto del Garibaldi: da "Lightblack/attraversamenti urbani”, un concept di Dynamis Teatro per la regia di Andrea De Magistris a “Li romani in Russia di e con Simone Cristicchi; lo spettacolo di teatro circo “Le Gran Cabaret Deluxe” e poi i laboratori di teatro musica, di scenotecnica, di formazione ricerca poetica e coscienza politica. Goderne è semplice, basta entrare a teatro. È Aperto.
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