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Sport in Sicilia, uno studio ne rivela il significato

Lo studio dimostra come solo in pochi sono distanti o per nulla affascinati dal campione sportivo. Mentre sono i rapporti conflittuali le cause dell'abbandono dello sport

Balarm
La redazione
  • 24 giugno 2012

Che lo sport sia uno strumento enormemente consolidante dei rapporti umani e degli scambi umani è risaputo, ma adesso uno studio condotto della scrittrice Giorgia Butera ha conferito all’attività agonistica un significato più intenso. Esaminando l’interrelazione sportiva in Sicilia, l’analisi ha dimostrato come lo sport superi le barriere dello spazio e diventi internazionale, gestisca avvenimenti agonistici a livello mondiale, neutralizzi le tradizionali barriere politiche e religiose e generi nuove convivenze e crea alleanze inattese.

L’analisi condotta in collaborazione con il Coni Sicilia, Scuola dello Sport Coni Sicilia ed il Miur – USR Sicilia Coordinamento per l’Educazione Fisica ha studiato i comportamenti e le aspettative che collegano l’individuo allo sport, nella sua differente stratificazione socio-culturale e territoriale, partendo dal “Valore” che ne è attribuito trasversalmente. I riscontri dimostrano come "l’interesse nei confronti dello sport inizi già nei primi anni di vita. L’interesse avviene come fatto naturale, per molti è in compagnia del padre o, del nonno che, si iniziano a visionare i primi incontri, con l’aspirazione magari di diventare un giorno, un professionista. Ci si interessa al mondo dello sport perché si viene proiettati verso una condizione, diventare  un leader o, più semplicemente avere un esempio di persona vincente da emulare.

A sottolineare l'influenza che la competizione sociale ha su quella sportiva e il fascino subito dal divismo, è stato registrato come "Solo in pochi, sono distanti e per nulla affascinati dal campione sportivo. Emerge, il volere giocare all’interno di una squadra dove vige lo spirito di gruppo, dove ognuno è costretto indipendentemente dall’equipe a seguire le regole del gioco. Le motivazioni che hanno spinto ad abbandonare lo sport, sono per la maggiore: rapporti conflittuali con gli allenatori, paura degli infortuni, difficoltà a conciliare scuola e sport, risultati non adeguati all’impegno. Tra le risposte libere: problemi economici, strutture chiuse vicine casa, associazioni poco organizzate. Ed in particolare zone, come quelle del Messinese, toccate dall’alluvione, l’abbandono dello sport è dipeso dalle strutture crollate e, mai più ricostruite". La ricerca è stata effettuata attraverso la somministrazione di un questionario programmato a risposta multipla, rivolto a 300 elementi per 4 fasce generazionali, compresa quella adulta.

E sulla valenza dell’attività sportiva il professor Giovanni Caramazza, Presidente Regionale Coni Sicilia auspica: «Le Istituzioni devono diffondere una maggiore consapevolezza e culturale del movimento tra tutta la popolazione, con particolare attenzione ai più giovani, a partire dall’ambiente scolastico in quanto la pratica dello sport nella scuola contribuisce alla crescita armonica di ragazzi».Lo studio nasce dalla volontà d'indagare i fenomeni sociali propria di Giorgia Butera da sempre dedita ad attività inerenti la comunicazione, le pubbliche relazioni e il giornalismo. Butera ha collaborato negli anni con Istituzioni politiche e sportive, enti, e società anche di carattere televisivo estese su tutto il territorio nazionale.

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