SPORT
Sognare non costa nulla
Commentare la settimana della squadra rosanero è compito arduo per chi non riesce a scrollarsi di dosso le immagini delle due imprese compiute in settimana, rispettivamente sul campo dell’Eintracht Francoforte e del Milan. Sicuramente ritorna un Palermo galvanizzato e maggiormente consapevole della forza di un gruppo straordinario saggiamente forgiato dal tecnico Guidolin. Passare dalla depressione di domenica scorsa, dopo la battuta d’arresto in casa con l’Atalanta, all’esaltazione collettiva ai limiti del delirio sarebbe controproducente e dannoso per l’intero ambiente.
Guai a sottovalutare l’avversario di mercoledì sera, il Messina di Giordano, che affilerà le armi tentando con i denti e con le unghie di strappare almeno un punto alla capolista. Prova di maturità a parte, semmai la squadra ha bisogno di fornirla, crediamo che il Palermo è seriamente candidato a classificarsi tra le prime quattro. Non cambiamo il nostro giudizio d’inizio stagione ma un tarlo penetra sempre più nei nostri pensieri così come in quelli dei tifosi ( quelli veri ): e se in questo campionato anomalo, senza la Juventus, con squadre penalizzate, con la solita Inter e con una Roma che balbetta, ci scappa quello che non ti aspetti? Se realmente in ogni partita la squadra acquisirà la giusta concentrazione, l’umiltà ed il cinismo come costante e si arrivasse alla pausa natalizia dove non si è mai stati nella lunga storia a tinte rosanero?
Non sappiamo se questo dipende da una maggiore concentrazione dei singoli che, al contrario, giocando in casa peccano di presunzione.
Possiamo anche azzardare che in trasferta (a parte Empoli) il gruppo rosa riesce a trovare le motivazioni e segue alla perfezione le indicazioni del tecnico. Il modo di giocare in trasferta, a prescindere dai numeri dei 3-52 o 4-4-1 e così via, è diverso: il Palermo è attendista, compatto in ogni reparto dando l’impressione di subire l’iniziativa avversaria per poi colpire al primo errore dell’avversario. In casa, ovviamente, la musica cambia: in questo caso avviene l’esatto contrario con il Palermo ad agire e non sempre con la dovuta lucidità. Il risultato è che spesso la squadra rosa nelle partite casalinghe tende troppo a sfondare al centro e raramente tenta di aggirare la squadra avversaria con un gioco sulle fasce. E proprio lì sta il neo dell’intero gruppo: la mancanza di esterni puri che provano ad esaltare le doti in elevazione di Amauri o di Caracciolo o gli inserimenti da dietro dei centrocampisti dotati di ottimo tiro dalla distanza. Diana da solo non basta e sulla fascia opposta Pisano ( ottimo elemento ) offende poco. A Gennaio si dovrà turare questa falla.
Capitolo punte: Amauri è un caterpillar in grado di lottare e sgomitare lì davanti come pochi. Caracciolo esprime il meglio di sé quando può agire in progressione o effettuare pregevoli tocchi a favore dei compagni. Forse è il caso di rivedere, per il bene del ragazzo, la convinzione che non siamo di fronte ad un centravanti d’area di rigore ma di una seconda punta dotata di tecnica e progressione. Lo vogliamo vedere agire in questa posizione accanto ad Amauri, sgravandolo di quelle responsabilità da centravanti puro che con ostinazione egli stesso rivendica. Se le nostre intuizioni fossero corrette ci troveremmo nelle condizioni di acquistare un giocatore "alla Godeas" che dia respiro al centravanti brasiliano o lo sostituisca in caso di squalifiche ed infortuni. Complimenti a tutti coloro che hanno seguito la squadra nella doppia trasferta di Coppa e campionato: abbiamo provato una grande invidia e siamo orgogliosi di voi.
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