TEATRO
Romeo e Giulietta, due amanti al Lelio
Confrontarsi con Shakesperare non è cosa di tutti i giorni, né è da tutti né per tutti; confrontarsi con Shakespeare, insomma, non è cosa facile. Ma è proprio quello che fa Giuditta Lelio con questo suo allestimento (e rilettura) di “Romeo e Giulietta”, in scena sabato 19 marzo alle 21,30 e domenica 20 alle 17,15 al teatro Lelio di Palermo (via Antonio Furitano 5/a). Per la stesura del testo Shakespeare non conobbe di certo le versioni italiane della vicenda di Romeo e Giulietta e cioè “La storia di Ganozza e Maritozzo da Siena” nel Novellino di Masuccio Salernitano (1476), tanto meno “la Istoria novellamente ritrovata di due Nobili Amanti” di Luigi da Porto (1530) o la novella IX della seconda parte delle Novelle di Brandello (1554). Già il Da Porto aveva trasferito la novella da Siena a Verona chiamando i due amanti Romeo Montecchi e Giulietta Cappelletti sulla scorta del dantesco riferimento (cfr. Purgatorio Canto VI,106). Shakespeare sceglie, come fonte, un “poema tragico”, introducendo quelle modifiche alla vicenda che indicano chiaramente lo stadio evolutivo della sua drammaturgia: in primo luogo va osservata la volontà di fare un dramma di poesia riconoscibile come tale ed infatti Shakespeare, al pari di Brooke, pone come prologo al suo poema un sonetto. Da notare che l’86% del testo è in versi, e che tali versi sono, per un quinto circa, rimati o disposti in forme chiuse.
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