Roberto Lagalla: sarà nuovo sindaco di Palermo?

Si candida. Forse. Ma a certe condizioni. Il rettore di Palermo Roberto Lagalla, il giorno dopo le dimissioni del sindaco Diego Cammarata, apre all’ipotesi di una sua candidatura come sindaco di Palermo, ma nel centrodestra. Intervenendo questa mattina a Radio Time, l’ex assessore alla Sanità del governo Cuffaro ha dichiarato: «In questo momento nessuno mi ha ancora ufficialmente chiesto di fare un passo avanti. La mia posizione non cambia, nel senso che accetterò un'investitura del genere solo se sarà espressione di un progetto complessivo e non espressione di un singolo partito».

E ancora: «Se la richiesta partisse da un'alleanza Pdl-Udc-Grande Sud, potrei accettare e candidarmi, a condizione di una partecipazione della cittadinanza attiva». Il rettore però non nasconde di avere nella sua testa un potenziale programma elettorale: «Il nuovo sindaco dovrà riappropriarsi del Palazzo Comunale con la presenza fisica e decisionale. Bisognerà di certo cambiare il metodo, evitando le scelte di segreteria intelligibili per i cittadini e spiegando e rendendo leggibili alla gente le scelte e le strade intraprese dall'amministrazione».

Intanto sul fronte Pdl si comincia a muovere qualcosa. Ieri sera il segretario nazionale Angelino Alfano, nel corso di un vertice in via dell'Umiltà a Roma, ha deciso che i candidati sindaci del centrodestra a Palermo e a Trapani saranno scelti attraverso le primarie. Una novità totale per quanto riguarda il centrodestra, che fino a oggi aveva osservato con sospetto e irriso il metodo di selezione dei candidati adoperato dal centrosinistra e dal Partito Democratico. Non c’è ancora una data, ma la competizione dovrebbe svolgersi a fine febbraio. Il mandato di scrivere le regole è stato dato al senatore Domenico Nania.