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Roberta Torre e le sue "madonne”, in mostra

Le moderne “madonne” sono semplici donne che hanno assaporato tutto della vita, dalle lacrime alle gioie, e dal lavare i panni, ad allevare i propri bambini

Balarm
La redazione
  • 29 marzo 2009

Trasformare donne comuni in “madonne”. È questo l’intento della mostra fotografica “Ma-donne”che ha aperto i battenti all’Archivio Storico (via Maqueda 157). Esposti ventiquattro scatti, tutti 120 per 160, a firma della regista Roberta Torre, visitabili fino a sabato 18 aprile. “Ma-donna” prima ancora che a una visione sacra rimanda alla etimologia originale del termine: mia donna, un appellativo, fuori dall'accezione religiosa.

«Le mie ma-donne sono innanzi tutto delle donne. Donne poi trasformate. Un creare aggiungendo, moltiplicando, sommando, per arrivare a un'essenza: la femminilità»: dice la stessa Roberta Torre. Per lei infatti le moderne “madonne” sono semplici donne che hanno assaporato tutto della vita, dalle lacrime alle gioie, dal sapere di avere dei panni da lavare, ad allevare un bambino durante una guerra o semplicemente allattarlo in un fast food tra l’indifferenza degli altri. Esposte quindi, tra le altre, una madonna del riso, delle rose, dei pavoni, del cunto, una madonna surgelata e una turchina, una in soffitta, una dei pizzi, un’immacolata e una regina di cuori.
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La milanese, affascinata dal capoluogo siciliano, dopo essersi laureata in filosofia, e frequentato la Scuola d'Arte drammatica Paolo Grassi, diplomandosi poi alla Scuola di Cinema di Milano, si trasferì a Palermo nel 1990 e per lei il grande successo arrivò nel 1997 con il suo primo lungometraggio, “Tano da morire”: un musical per molti versi anomalo che riprende la storia di Tano Guardasi, mafioso di Palermo ucciso dai corleonesi nel 1968.

Lo stesso venne presentato al Festival di Venezia, in cui gli venne attribuito il premio Luigi De Laurentiis per l'opera prima, e che conquistò poi altri premi tra cui due David di Donatello (miglior regista esordiente e migliore musicista a Nino D'Angelo) e tre Nastri d'Argento (miglior regista esordiente, migliore musica, migliore attrice non protagonista). Tenterà poi di bissare il successo con Sud Side Stori, nel 2000, musical con Mario Merola e Little Tony che prende piede dal shakespeariano “Giulietta e Romeo”.

Ora la regista Roberta Torre ci propone la sua ultima fatica fotografica. La mostra è stata realizzata da Nuvola Film e Rosetta Film, grazie all'Assessorato ai Beni Culturali della Regione Siciliana, alla Sicilia Film Commission, al progetto Sensi Contemporanei, alla direzione generale per il cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, al Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con Cinesicilia, il Centro Sperimentale di Cinematografia, l’Archivio Storico Comunale, la città di Palermo e il Giornale di Sicilia.

“Ma-donne”, allestita da Antonio Di Lorenzo e Renzo Milan e curata da Sergio Tuffetti, sarà visitabile, ad ingresso gratuito, dal martedì al sabato, dalle 10 alle 18 e la domenica dalle 10 alle 13. Per avere maggiori informazioni si può chiamare al numero 320.4514843.
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