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"Resurrection", elogio di Palermo: quando il Guardian ha raccontato la rinascita

Il quotidiano britannico The Guardian torna a parlare di Palermo con il servizio storico-culturale "The resurrection of Palermo" a firma di Lorenzo Tondo

  • 28 marzo 2017

Il teatro Massimo di Palermo

Non è la prima volta che un quotidiano britannico dedica spazio con articoli, focus e redazionali su Palermo. Stavolta, il capoluogo siciliano è stato protagonista di un servizio storico sul The Guardian (visualizza il link) a firma di Lorenzo Tondo.

Il titolo dice già tutto "The resurrection of Palermo" (la risurrezione di Palermo) e il sottotitolo evidenzia che, sebbene i colpi inferti da Cosa Nostra alla Sicilia non guariranno mai totalmente, il capoluogo finanzia la sua rinascita utilizzando milioni di euro sequestrati ai boss.

In ogni storia c'è sempre un tipping point, un punto critico: per il capoluogo siciliano è il 1992, l'anno in cui la città dichiarò apertamente guerra alla mafia facendo scendere in strada oltre 1.500 soldati con armi automatiche.

Dopo aver ricordato le uccisioni dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Palermo viene paragonata a Beirut per la sua abilità nel rialzarsi dopo aver trascorso un lungo periodo critico. In molti - si legge tra le righe - credevano che Palermo fosse arrivata a un punto di non ritorno, ma in realtà così non è.
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Lo dimostrano i fatti più recenti, tra cui il riconoscimento per il capoluogo siciliano di "Capitale della Cultura" e il titolo di "Patrimonio Unesco" attribuito al centro storico. Gli anni in cui Palermo torna ad essere valorizzata - scrive Tondo - sono quelli dell'Amministrazione Orlando.

Si tratta di uno sei Sindaci più noti su tutto il territorio nazionale, una personalità che gode di un'ottima reputazione all'estero. Dottore di ricerca in legge, Orlando parla cinque lingue e ha governato la città per 17 anni. E se Palermo è uscita fuori da un tunnel buio, è anche merito del modo in cui Orlando ha amministrato e continua a farlo.

Palermo ha ancora tanta strada da fare: se è vero che oggi i boss più autorevoli stanno scontando la loro pena in carcere, è altrettanto vero che, attraverso giovani criminali, la mafia controlla ancora alcune aziende e il tasso di disoccupazione giovanile è sempre molto elevato.

Forse il capoluogo siciliano non riuscirà mai a ritrovare pienamente se stesso, o forse è solo questione di tempo. C'è solo un dato di fatto: Palermo è una bellissima città, sa accogliere le diversità e non discrimina e, per questo, merita attenzione e dedizione da parte di tutti.
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