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Qualità della vita: palermitani ultimi ma felici

Palermo tra le ultime in classifica per occupazione, qualità dell'aria, servizi e tempo libero: ma i cittadini valutano la propria vita felice

  • 7 dicembre 2011

Un popolo felice, nonostante tutto. Arriva anche quest’anno l’atteso verdetto stilato dal Sole 24 ore sulla qualità della vita nelle 107 province italiane: il paradosso? Sebbene Palermo si sia collocata al per nulla invidiabile 102° posto nella classifica che tiene conto del livello di vivibilità del territorio, alla domanda “Personalmente, lei è felice?” – posta dalla Ipr Marketing ad un campione di popolazione siciliana – il 20% dei palermitani ha risposto di sì, ponendo la città al primo posto nella graduatoria che rivela l’indice di "felicità" su scala nazionale.

Così, nonostante Bankitalia riporti la Sicilia agli ultimi posti per quanto riguarda il tasso occupazione, sebbene le pensioni medie, 561,49 euro al mese per pensionato, siano tra le più basse a differenza di città come Torino che rileva 936 euro per pensionato, e malgrado quasi tutte le città siciliane si trovino nella classifica generale al di sotto dell’ottantesimo posto per quanto riguarda la qualità e quantità di servizi come asili, strutture sanitarie e servizi, nonostante tutto ciò, il palermitano, che evidentemente possiede una capacità di adattabilità al peggio senza pari, si considera sereno. La classifica stilata dall’autorevole quotidiano, ha tenuto conto di parametri come, tenore di vita – e dunque consumo medio, risparmi, inflazione – servizi, ambiente e salute, affari, lavoro, ordine pubblico, “varietà” della popolazione e tempo libero. Se la città di Palermo, insieme a molti altri capoluoghi siciliani, retrocede in quasi tutte le categorie di benessere, l’unica eccezione sembra essere rappresentata da Siracusa che conquista l’81° posto risalendo rispetto al 2010 di ben 15 gradini.

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Un popolo felice che però diffida della giustizia e della sanità locale registrando, per esempio a Palermo, un aumento della percentuale di “fughe” dalle strutture ospedaliere locali pari al 5,48% rispetto al 2009. Male anche i servizi e collegamenti della città con il resto del Paese: a peggiorare la già precaria situazione dei trasporti e delle vie di comunicazione, la notizia che a partire da domenica 11 dicembre la Sicilia dice addio ai treni notturni che collegano direttamente l’isola con città come Milano, Torino e Venezia. La cancellazione delle tratte, giustificata da Trenitalia con l'eccesso dei costi procurati da queste ultime, fanno sì che per raggiungere "il Nord" via terra sarà obbligatorio fare tappa a Roma e da lì prendere una coincidenza mentre per il percorso inverso, tappa intermedia obbligata sarà Bologna.

Altri dati allarmanti? La città è in coda per quel che riguarda lo sviluppo e l’impiego lavorativo: su 107 città, Palermo occupa il 104° posto per numero di imprese registrate ogni 100 abitanti ed il 103° posto per occupazione giovanile. Pochissime le donne con un impiego lavorativo mentre supera la percentuale di altre città italiane la quantità di scippi e furti, manifestazioni di una scarsa sicurezza e uno scarso controllo sul territorio. Da segnalare un cambiamento dell’assetto di quella che è da sempre considerata l’istituzione per antonomasia, la famiglia: non è infatti più solida come prima visto che Palermo si piazza al cinquantesimo posto per numeri di divorzi dovuti principalmente a scappatelle e tradimenti, segnale che in un modo o nell’altro il palermitano si consola. Si tratta di un popolo felice, nonostante tutto.

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