ARTE E ARCHITETTURA
"Puntiamo i riflettori" sul Genio abbandonato
Al via la campagna nazionale Fai, che dedica una conferenza all’antico insediamento palermitano, e al suo più longevo abitante “Il Genio di Palermo”
Nell’antica Roma, la figura del “Genio”, era considerata il protettore della famiglia, dei loro affari, in parole povere il loro nume tutelare. Quando a tale figura si dedicava una scultura, essa veniva considerata il nume tutelare del luogo in cui era edificata, da qui l’appellativo latino di “Genius Loci”. Anche Palermo ha i suoi, in tutto sei, in sei diverse zone della città, tutti raffigurati sotto forma di uomo, con il volto da anziano e il corpo da giovane, dalla folta barba, indossante un mantello e una corona, e con un serpente adagiato sul petto quasi a volerlo mordere o succhiare. I sei simulacri si trovano in luoghi diversi come lo scalone principale di Palazzo delle Aquile (piazza Pretoria, Palermo), sulla fontana di Piazza Rivoluzione, sulla splendida fontana del Marabitti di Villa Giulia (via Foro Umberto I 21/a), vicino al vecchio molo del Porto, all’esterno della Cappella Palatina (piazza del Risorgimento) e a piazza Garraffo nei pressi del quartiere Vucciria, tutti lasciati in stato di abbandono, e rovinati dalla non curanza della gente e dal passare del tempo. Proprio all’abbandono del “genio” di piazza Garraffo, sarà dedicata la conferenza ad accesso libero dal titolo "Puntiamo i riflettori" su monumenti d’arte, di natura e di storia abbandonati, organizzata dalla delegazione di Palermo del Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano), prevista per lunedi 14 dicembre, alle ore 18, presso la Galleria d’Arte Contemporanea Francesco Pantaleone (piazza Garraffello 25, Palermo).
Lo stesso palazzo nobiliare, offre, non appena entrati, una scala pregiatissima anch’essa in stato di profondo degrado, anche se le sale che ospiteranno l’evento offrono un ambiente assai gradevole al pubblico. Infatti oltre che al genio, intento dell’iniziativa è proprio quello di far presente quello che è il senso di abbandono verso il quale tende l’intero quartiere, che vanta un passato prestigioso nel capoluogo siciliano, e il cui intervento di recupero non può e non deve più essere rinviabile. Il Fai, Fondo per l’Ambiente Italiano, nasce nel 1975, seguendo l’esempio del National Trust inglese, con lo scopo di recuperare e tutelare tutte quelle opere d’arte e naturali, testimoni dell’immenso patrimonio artistico italiano. Ad oggi sono circa 39 i beni appartenenti al Fai, 18 dei quali, dopo essere stati restaurati sono stati aperti al pubblico. Forza principale del fondo sono gli aderenti all’iniziativa, che risultano essere circa 75000, le circa 103 delegazioni presenti in 18 regioni italiane, e i 6000 volontari che offrono il loro tempo per svolgere tutte le attività che tale associazione richiede. Per maggiori informazioni si consigli di visitare il sito www.fondoambiente.it, di inviare una e-mail all’indirizzo di posta delegazionefai.palermo@fondoambiente.it , o di contattare la Segreteria Regionale Fai al numero 091. 6161010.
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