ATTUALITÀ
Pietro Cataldi, il disagio visto con gli occhi del letterato
I luoghi del disagio sono una realtà del contemporaneo. Oggi non possiamo far finta di non vedere le periferie di Palermo. Oggi non possiamo non sentire il bisogno di denunciare i processi di marginalizzazione in atto. È un tema – quello dei luoghi del disagio – caro alla geografia culturale e all’antropologia. Martedì 23 gennaio, presso la Sala Barone del Palazzo Steri in piazza Marina, si è discusso di questo, ma da un punto di vista originale. Quello della letteratura. S’è infatti aperto, per il sesto anno consecutivo, un ciclo di seminari letterari organizzati in collaborazione dall’Università e dai Licei di Palermo. L’argomento dell’anno è “I luoghi nella letteratura del Novecento” e si dipanerà attraverso quattro di questi incontri. Il primo ha avuto per tema “I luoghi del disagio” e per ospite Pietro Cataldi, docente di Letteratura Italiana e di Didattica della Letteratura all’Università di Siena. Romano, Cataldi è famoso perché co-autore di “La scrittura e l’interpretazione”, uno dei più usati testi di Letteratura nelle scuole e nelle università. È anche direttore della rivista “Allegoria” e ha pubblicato numerosi scritti di critica letteraria. Dopo la presentazione di Michelina Sacco Messineo, docente di Letteratura all’Università di Palermo, è il turno di Cataldi che prende per mano il pubblico – sala stracolma, anche di giovani studenti – in un viaggio attraverso i luoghi della letteratura moderna e l’identificazione problematica dei vari autori presi in considerazione. Cataldi ci tiene a sottolineare l’inscindibilità del luogo dal tempo. Non serve a niente considerare un luogo, se non lo si contestualizza in un tempo determinato.
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