Piano anti-crisi: la Cidec chiede di anticipare i saldi

Al momento, il sogno più grande di commessi e commercianti di negozi è che il cliente medio non si limiti a guardare la merce ma con fare deciso apra il portafoglio e compri: i dati invece parlano chiaro e mostrano tutta l’esasperazione del settore soffocato dal crollo delle vendite. Il giro di affari è ridotto all’osso, obbliga i venditori ad inventarsi escamotage e stratagemmi per anticipare i saldi rispetto ai tempi previsti.

Tanti hanno già cominciato sottobanco a praticare i primi sconti azzardando un grave rischio dato che la legge lo vieta almeno fino ai primi di luglio, applicando ai trasgressori multe salatissime. Spuntano così le prime vetrine che invitano ad acquisti “eccezionali” e “straordinari”, mentre è già partita la prima tornata di sms, destinati al circuito di clienti fidelizzati, che avvisano di sconti dal 30% in netto anticipo sugli sconti “ufficiali”.

«Il ricorso all’anticipo dei ribassi è l’estremo tentativo dei commercianti di sopravvivere al disastro della crisi», sottolinea Salvatore Bivona, presidente provinciale della Confederazione italiana degli esercenti commercianti (Cidec), il quale aggiunge che «le regole tuttavia devono essere rispettate, e non è possibile aggirare le norme vigenti». La Cidec ha pensato di farsi promotrice, presso l’Osservatorio regionale per il Commercio del quale è componente, della proposta di autorizzare i saldi tra la fine di giugno e gli inizi di luglio in modo tale che gli esercenti possano eliminare le scorte eccedenti nei magazzini. L’anticipo dei saldi rimetterebbe in moto seppur in minima parte il circuito economico in città dato che, come specificato da Bivona: «per i negozianti il periodo più propizio per vendere coincide con l’avvio della stagione estiva».