ATTUALITÀ
Parcheggi all'Università: la protesta degli studenti
Nuova iniziativa degli studenti contro il provvedimento del Rettore. "Una amministrazione pubblica non può svendere un bene pubblico"
Di pagare per parcheggiare l'auto all'interno della cittadella universitaria non hanno alcuna intenzione. E anzi, contro quella che hanno definito "una nuova tassa" gli studenti si sono mobilitati in massa. Così, dopo il tam tam su internet e sui social network la protesta ritorna tra i viali del campus.
Gli organizzatori della manifestazione di martedì 5 giugno hanno dato appuntamento a studenti, docenti, ricercatori e personale universitario. Per dire no, ancora una volta, al progetto portato avanti dal "Rettore Parcheggiatore Roberto Lagalla", così ribattezzato in una nota del Collettivo Universitario Autonomo. Gli studenti universitari si sono improvvisati posteggiatori, con maschere del rettore Lagalla, per protestare contro la tassa sul parcheggio in Viale delle Scienze.
«Crediamo - scrivono gli organizzatori della protesta - che una amministrazione pubblica non possa consentire di svendere un bene pubblico, come la cittadella universitaria,ai soliti “amici degli amici”, soprattutto se a pagarne le spese saranno gli studenti già schiacciati dal peso di tasse sempre più alte». «Negli ultimi giorni il rettore Roberto Lagalla - dicono gli studenti - ha palesato l'urgenza di ratificare la norma riguardante la cosiddetta "Tassa parcheggio" in Viale delle Scienze. Durante una seduta del consiglio di amministrazione dell'agosto 2009 l'università rese pubblica una convenzione con un consorzio di tre imprese private che avrebbero gestito il parcheggio di auto e motori dentro Viale delle Scienze. Le proteste degli studenti riuscirono a congelare la norma mettendo il Rettore con le spalle al muro».
«A tre anni da quella nefasta decisione che vide la complicità delle rappresentanze studentesche - continuano gli universitari - il consorzio di ditte sta imponendo al rettore e al cda di rendere operativo il contratto stipulato minacciando ritorsioni legali in caso di inadempimento. Dall'anno prossimo - aggiungono - dunque gli studenti che vorranno accedere in viale delle Scienze dovranno pagare 1 euro l'ora per la macchina e 50 centesimi per i motorini, questi soldi(centinaia di migliaia di euro l'anno) andranno esclusivamente alle ditte che in cambio metteranno a disposizione una navetta da 20 posti che percorrerà viale delle Scienze. Il consorzio di ditte si riserva altresì il diritto di aumentare i prezzi dal secondo anno di convenzione in poi, convenzione ricordiamo che avrà la durata di 17 anni. Tutto questo è inaccettabile».
Le organizzazioni studentesche rispondono: Marco Sucameli, coordinatore dell'UDU Palermo, ha spiegato che già dal 2009 si lavora per bloccare la votazione del provvedimento, che al momento non è stato ancora ufficialmente approvato, riuscendo anche ad apportarvi modifiche nel corso del tempo. Il problema risiede attualmente nella convenzione stipulata con la ATI che gestisce il parcheggio di auto e motori, la quale minaccia di intraprendere azioni legali contro l'Università. «La protesta in atto - ha dichiarato Sucameli - non serve, sarebbe più utile far conoscere la problematica ai nuovi iscritti, poiché nel 2009 molti degli attuali studenti non c'erano ancora». «Altrettanto importante - ha aggiunto il coordinatore - è proporre alternative ed avviare tavoli di confronto con i vertici dell'Università, anche per poter trovare soluzioni alternative». L'Unione degli Universitari ha anche lanciato una provocazione: chiudere viale delle Scienze, potenziando al suo interno i servizi navetta e i collegamenti dei mezzi pubblici e della metropolitana, anche per contrastare eventuali speculazioni da parte di soggetti privati.
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