SPORT
Palermo-Udinese 1-5: sconfitta sul campo, vittoria sugli spalti
Ventottesima giornata, 13 marzo 2005, Palermo-Udinese 1-5
Una giornata nera. Di tutte le disamine tecniche che si possono fare in seguito alla pesantissima sconfitta interna subita dal Palermo ad opera dell’Udinese, questa presa di coscienza sembra essere la riflessione più calzante: la formazione rosanero è incappata in una di quelle domeniche dove tutto ciò che fino a quel momento era sembrato semplice si è trasformato in proibitivo. Palermo-Udinese era una delle sfide più attese della ventottesima giornata di campionato: i siciliani quinti in classifica seguiti da un punto dai bianconeri, reduci da un periodo dove il bel gioco non ha portato i risultati sperati. Entrambe le formazioni sono in lotta per l’Europa e mentre per i friulani la Copaa Uefa è già una piacevole abitudine da sei anni, un eventuale conquista di un posto in Champions League fa gola a tutte e due le società. Come spesso è accaduto nelle ultime settimane, squalifiche e infortuni hanno condizionato pesantemente la formazione mandata in campo da Guidolin che ha dovuto rinunciare al bomber Toni in attacco e Zaccardo in difesa. Il ruolo di punta centrale è stato dunque affidato a Brienza con l’ingresso di Gonzalez sulla trequarti, mentre in difesa era scontato l’utilizzo a destra di Conteh. Anche per Spalletti assenze pesanti: Sensini, Kroldrup e Jankulovski, ma l’Udinese arriva a Palermo carica dopo una settimana di ritiro forzato e di polemiche seguite all’ immeritata sconfitta interna contro il Bologna.
Sullo 0-4 il Palermo è ormai allo sbando ma riesce comunque a mettere a segno il gol della bandiera con Santana (forse il migliore dei rosanero o, se me lo concedete, il “meno peggiore”) che, però, subito dopo si infortunia. Gli ingressi del giovane Balistreri, Morrone e Raimondi non cambiano nulla. La partita non è ancora finita ma invece di proporre la voglia di rimonta del Palermo, si vede ancora qualcosa di insolito: capitan Corini che si fa rubare palla al limite dell’area consentendo a Di Michele di ricambiare il favore a Iaquinta che segna l’1-5. Questo sarà il risultato finale perché la partita si chiude con un finale degno di un vero e proprio dramma: Raimondi si conquista un calcio di rigore che il pubblico vuole venga battuto da Corini. Il capitano accetta nonostante avesse deciso di lasciare a Grosso l’onore (e l’onere) e dagli undici metri manda il pallone in curva sbagliando il terzo rigore consecutivo di questa stagione. Giornata nera, dicevamo…ma, come nelle migliori favole, anche questa ha un suo particolare e insolito lieto fine: l’arbitro fischia la fine del match e il pubblico non fa una piega, si alza in piedi e con cori e applausi chiama la squadra a raccolta al centro del campo. I ragazzi di Guidolin a testa bassa, ringraziano e tornano negli spogliatoi a cercare di dimenticare in fretta: i tifosi hanno dimostrato che l’amore per la propria squadra può andare al di là del risultato, soprattutto quando questa squadra sta ancora facendo vivere un sogno fantastico che, anche dopo questa sconfitta, continua ad allietare le domeniche dei palermitani.
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