SPORT
Palermo, tifosi e "faccioli": uniti per il miracolo Serie A
A poche settimane dalla fine del campionato la salvezza in Serie A per la squadra di Zamparini sembra difficile. Ma il Palemo ci crede, insieme a tifosi e "faccioli"
Due vittorie consecutive, la speranza che si riaccende. E uno stadio che con ogni probabilità domenica 14 aprile alle 12.30 per la partita contro il Bologna tornerà a riempirsi. Perché a questo punto è giusto crederci. È giusto spingere il Palermo verso una salvezza che fino a poche settimane fa sembrava impossibile. Ma, si sa, in questa città non siamo mai contenti e adesso c’è chi storce il naso nel rivedere gente che ritrova entusiasmo e tempo per andare allo stadio quando, solo dopo la sconfitta contro il Siena, il complimento più generoso per la squadra era Andate a lavorare!
Ed ecco che, puntuale, si riapre il solito tema, quello dei “faccioli”. Con il tifoso rosanero, quello tifoso fino al midollo, che a testa alta difende il proprio orgoglio a due colori, andando a scavare in un passato atavico presenze allo stadio in Serie B, come contro una partita con il Chievo, quando alla Favorita erano in poco più di 40. E attacca chi si riscopre ultrà solo adesso che è tornato un barlume di speranza di restare in Serie A. E non mancano invettive del tipo «Dov’eri quando il Palermo perdeva in casa?». Siamo alla continua ricerca di una - retorica - risposta.
Ma insomma, cari tifosi occasionali e non, guardiamo avanti invece di rinfacciarci sui social network assenze da segnare sul registro, quando i rosanero hanno davvero avuto bisogno. È uno dei momenti più delicati della storia del Palermo e c’è davvero bisogno dell’appoggio di tutti. E pazienza se eri fra quei 42mila di Roma e in questi due anni hai abbandonato la squadra perché le cose andavano male. Non importa se Ilicic ti ha fatto imprecare per i suoi dribbling di troppo e dopo il gol alla Sampdoria lo hai paragonato a Messi. Pazienza se il giorno della finale di Roma eri in piazza del Popolo a mettere una sciarpa al collo del presidente Zamparini e in questi ultimi due anni gli hai lanciato i peggiori insulti perché ti sei sentito tradito per come ha gestito la squadra.
Insomma, pazienza se sei stato il più classico dei “faccioli” palermitani. Adesso basta guardare al passato. Conta solo il futuro, quello più vicino. Contano queste sette partite in cui si decide questo mini-campionato. Altre due squadre col Palermo - Genoa e Siena - hanno gli stessi punti. Partono tutte e tre da zero, e solo una si salverà. Il calendario più agevole sembra averlo il Grifone, ma in un campionato così pazzo tutto può succedere.
Se proprio vogliamo pensare al passato, ricordiamo l’ultima promozione dalla C alla B. Quel giorno in cui il Palermo è risalito all’ultima giornata, vincendo con l’Ascoli, mentre allo stadio eravamo tutti con le radioline attaccate all’orecchio per sapere cosa stava facendo il Messina ad Avellino. Portiamo alla memoria questi ricordi che mettono i brividi e pensiamo che un finale del genere potrebbe capitare anche quest’anno. Perché in fondo, basta crederci.
Conservare la Serie A è importante, si potrebbe pensare a un rilancio della società, a nuovi progetti. Come quello dello stadio dopo il disegno di legge presentato all’Ars che potrebbe snellire e velocizzare il processo che porta alla creazione del nuovo impianto al posto del Velodromo. Tutto ciò non è più importante delle solite beghe tra “faccioli” palermitani?
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