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Palermo diventa capitale della ragioneria

Balarm
La redazione
  • 5 febbraio 2007

Nel 1636 vide la pubblicazione del “Trattato del modo di tenere il libro doppio domestico col suo essemplare” di Ludovico Flori, che anticipò di un anno Cartesio e il suo “Discorso sul metodo”; nel 1940 ospitò “Le discipline aziendali. L’azienda corporativa”, primo trattato al mondo di Economia aziendale di Teodoro D’Ippolito, allora preside della Facoltà di Economia. Questi ed altri dati storici eleggono Palermo capitale della Ragioneria, e da oggi per i prossimi cinque anni, il ricchissimo patrimonio cittadino di documenti contabili tenuti dai tesorieri della città o dai mercanti, dai gesuiti o dai benedettini, rientreranno, insieme agli archivi contabili di tutta la Sicilia, in un progetto di catalogazione e digitalizzazione diretto dalla Facoltà di Economia di Palermo. Alcuni di questi documenti sulla produttività a Palermo dal 300 fino ad oggi, saranno esposti alla Biblioteca Centrale della Biblioteca Regionale fino al 16 febbraio, dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 18.30 e il sabato dalle 9.30 alle 13. In mostra, il “Trattato” di Flori, il Registro del Tesoriere del Regno di Sicilia Nicolò Castagna del 1398, che certifica l’attivazione da parte della Regia corte di procedure di controllo dei propri flussi finanziari, e documenti privati, come il “Libro del taglio” del panniere Matteo da Vico, del 1432, unico esemplare del tempo di libro dei numeri in Sicilia.
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