ATTUALITÀ
Palermo come Buenos Aires
Nella metropoli argentina, Palermo è un barrio popolare
Poche regole e tanta improvvisazione. L’uomo guida la donna attraverso il linguaggio corporeo e lei lo segue, si abbandona alla sua richiesta. L’estro che sfocia nella sensualità dei movimenti e dei corpi che si legano. E’ una danza, un’arte. E’ il tango. Restare indifferenti è impossibile perché il tango ha il potere di suscitare forti passioni nell’animo sia di chi osserva, di chi canta o di chi danza. In pista non si assiste ad una sequenza di passi predefinita. I ballerini, attraverso la loro fantasia, danno vita ad un ballo elegante e appassionato che prende forma passo dopo passo. A parlare è il corpo. E’ questa la caratteristica principale del tango. L’incontro tra i corpi e il godere l’uno dell’altro in modo diretto. Nato a Buenos Aires e Montevideo nella seconda metà dell’800, il tango iniziò a sottrarre spazio alla polca e al valzer diffusi in Europa nei primi del Novecento. La particolarità di questa danza è evidente anche per lo strumento che utilizza durante le sue esecuzioni, il bandoneon, una sorta di fisarmonica di legno che cambia la nota a seconda se il mantice è compresso o dilatato mentre gli altri strumenti utilizzati suonano forti accenti di battuta. Inizialmente il tango si affermò come musica popolare a Buenos Aires ma i grandi autori come Solanas, Cobìan e Le Pera, ne fecero una musica nazionale. Oggi, grazie ai maestri che portano in giro per il mondo questa danza e ai numerosi allievi, il tango è una realtà internazionale. A Palermo sono diverse le associazioni e le scuole che organizzano stage, spettacoli e la milonga (il luogo dove si balla il tango argentino) è sempre più frequentato da esperti e meno esperti.
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