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Orestiadi di Gibellina, al via la 28° edizione

La donna, l’uomo, le diversità, attraverso Emma Dante, Saverio La Ruina, Vincenzo Pirrotta, Salvatore Rizzo, Franco Scaldati e altri autori e attori

  • 23 giugno 2009

Davanti al “Cretto” che Alberto Burri stese come un enorme sudario sulle rovine della vecchia Gibellina (TP), dal 1981, le Orestiadi di Gibellina propongono, nel cortile del Baglio Di Stefano, tre mesi di spettacolo tra musica, poesia e teatro. «Quest’anno - spiega Michele La Tona, il direttore artistico dell'iniziativa - scegliamo di dipingere uno spaccato di realtà, relativo a quanto accade nella nostra contemporaneità». Ecco dunque un tema, come fil rouge che accomuna tutti gli spettacoli proposti: “SUD…è“. Il Sud, il nostro Sud, carico di tutte le sue contraddizioni tanto odiate, ma, paradossalmente, le stesse nelle quali talvolta ci culliamo. La 28° edizione delle Orestiadi si sviluppa nel periodo luglio/agosto 2009 attraverso una programmazione effettivamente di qualità. La famiglia, la donna, l’uomo, l’impegno civile e sociale, le diversità e l’emarginazione, attraverso gli scritti di Emma Dante, Saverio La Ruina, Vincenzo Pirrotta, Letizia Quintavalla, Giovanni Carroni, Salvatore Rizzo, Franco Scaldati. Ma andiamo con ordine.

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Vi è un “prologo”, ad ingresso libero, fissato per lunedì 13 di luglio, affidato ai 76 elementi della Nuova Banda Musicale “Maestro Gabriele Asaro” (che ha accompagnato Roy Paci, Antonella Ruggiero, Mario Venuti e molti altri), con un'esibizione (dalle ore 21.30), tra jazz e classici americani, in piazza XV Gennaio. Il giorno dopo, martedì 14 luglio, voilà la prima pièce: “L’albero del riccio, Antonio Gramsci dal bambino all’adulto”, di e con Giovanni Carroni, regista e attore sardo, teatrale e cinematografico. Egli stesso sottolinea: «Lo spettacolo è un tentativo, di raccontare il grande pensatore sardo nella sua dimensione privata di figlio, padre e marito, affidandosi alla lettere del carcere divenute un classico della letteratura contemporanea».

Si prosegue giovedì 16 e venerdì 17 luglio con "Terra Matta", dall’autobiografia di Vincenzo Rabito, pubblicata da Giulio Einaudi Editore e prodotto dal Teatro stabile di Catania. L’adattamento, l’impianto scenico e la regia sono di Vincenzo Pirrotta, che quest’anno, in nome di un percorso composito, firma nella programmazione delle Orestiadi ben tre lavori teatrali. "Terra Matta" mette in luce molteplici episodi della storia d’Italia a partire dalle parole di un bracciante, che, ingaggiando una lotta contro il proprio semi-analfabetismo, scrive con una vecchia Olivetti la sua avventurosa autobiografia. Sabato 18 e domenica 19 luglio ecco il Progetto ReconcArt, che testimonia l’interazione tra Grecia, Bulgaria, Italia: "Hijab o del Confine". Lo spettacolo, la cui regia e drammaturgia è curata da Letizia Quintavalla, è volto ad analizzare i drammi vissuti dalle donne nel mondo islamico.

L'attore, drammaturgo e regista calabrese Saverio La Ruina, sarà in scena mercoledì 22 luglio con “Dissonorata, un delitto d’onore in Calabria”, una riflessione sulla condizione femminile al sud. Il monologo di cui è autore e interprete ha portato l'artista alla conquista di due premi UBU nel 2007 come Migliore attore protagonista e per Nuovo testo italiano. Sabato 25 luglio è la volta de "Le mille bolle blu", una produzione di Palermo Teatro Festival, tratto dal libro “Muore lentamente chi evita una passione, diverse storie diverse”, il cui autore è il giornalista e scrittore Salvatore Rizzo, al suo “debutto” teatrale, e il cui attore principale è Filippo Luna, alle prese con la storia sofferta di un amore omosessuale, vissuto per trent’anni nella clandestinità. Un confronto diretto tra Enea peregrino e i profughi di oggi è oggetto de "La Fuga di Enea", il secondo spettacolo, messo in scena martedì 28 luglio da Vincenzo Pirrotta. Un classico della sua drammaturgia, con quel “cunto” Siciliano, sempre attuale esempio del nostro teatro epico, a cui seguirà mercoledì 29 luglio "La Ballata delle Balate", il terzo lavoro scritto, diretto ed interpretato, appunto, dall'allievo di Mimmo Cuticchio; una pièce legata al tema della mafia, che dall’osservazione della realtà giunge all'introspezione di un uomo: «Nei covi dei latitanti sono sempre stati trovati bibbie e altarini, immagini di santi, e pizzini dove si citavano passi dei vangeli - spiega l'artista palermitano - come riescono i mafiosi a far convivere ordini di morte e prediche d'amore?»

Sabato 1 e domenica 2 agosto ecco colei che incarna, a detta dei più, la realtà tra le più interessanti del teatro di ricerca italiano: Emma Dante, con "Le Pulle", di cui cura testo e regia, una co-produzione Teatro Mercadante - Thèatre du Rond Point - Theatre National, in collaborazione all’allestimento Compagnia Sud Costa Occidentale. Strass, piume di struzzo, pizzi, lustrini e guépiere per le quattro protagoniste, le quali rendono questo viaggio onirico, come la regista palermitana ama definire questo lavoro teatrale che tanto ha fatto parlare di sè, "un'operetta amorale".

In seguito, pausa fino a giovedì 27 agosto, in cui è prevista una serata dedicata alla musica: "Beuys,quel silenzioso sogno in sospeso" è dedicato all'artista tedesco Joseph Beuys ed al suo rapporto con Gibellina, che vedrà impegnato Giovanni Sollima, in un concerto-performance accompagnato dal violoncello di Monika Leskovar e la voce recitante di Ada Giallongo. "L’epilogo" della rassegna è affidato alla drammaturgia religiosa, con la manifestazione “Nella valle della memoria” realizzata in collaborazione con la Diocesi di Mazara del Vallo, proprio al Cretto di Burri, che sarà location di anno in anno sempre più utilizzata. Sarà celebrata la Festa della Madonna delle Grazie venerdì 28 e sabato 29 agosto, tra parole, canti, musica, religiosità, fede e misticismo: cori religiosi e testi scritti da noti autori, da Alda Merini a Mario Luzi, suggelleranno la spiritualità presente in un territorio che ha vissuto qualcosa di dirompente e mai dimenticato, come il terremoto del ’68.

Un altro grande nome, quello del regista (autore e attore) palermitano Franco Scaldati, che animerà il progetto speciale “Tra ricamati cieli, tra ricamati giardini”, in cui con l’ausilio di frammenti dei suoi testi più rappresentativi, percorrerà in un ciclo di quattro incontri-spettacolo, da luglio a settembre, il tragitto museale della Fondazione Orestiadi. Tutti gli spettacoli si svolgeranno al Baglio Di Stefano e avranno inizio alle ore 21.30 (solo il 27 agosto alle ore 21); l’ingresso è di 12 euro, mentre il ridotto di 10 euro; per informazioni relative agli spettacoli è possibile chiamare 0924.67844 o consultare www.orestiadi.it ; l’ingresso dà diritto, per via dell’accordo suggellato con Orestiadi Vini, ad una degustazione prima e dopo la rappresentazione.

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