MUSICA
Open Jazz Club: di scena il duo Rea-Gatto
Un piccolo grande duo delle meraviglie, ladri di note e di geniali improvvisazioni. Parliamo di Roberto Gatto e Danilo Rea, in concerto a Palermo, martedì 15 febbraio in un doppio spettacolo all’Open Jazz Club (via Nicolò Turrisi 53/55, ore 21.30/23.30, ingresso 15/10 euro). Una collaborazione, quella tra Gatto e Rea, ormai ventennale, iniziata nel 1975 con l’allora trio (Enzo Pietropaoli al contrabbasso), ripresa negli ultimi anni per riproporre un duetto musicale abbastanza inedito nel panorama contemporaneo. Di pianoforti e batterie che si scambiano input sonori su un palco, infatti, se ne vedono (e sentono) pochi, stranamente. In fondo anche il piano ha un suo valore percussivo, ed è proprio questa parentela “alla lontana” a fare da incipit ad una serie di concerti culminati, nel 2003, con la pubblicazione di un album, “Baci rubati”, registrato dal vivo durante una tappa al Villa Celimontana Jazz di Roma.
Vero grande guru della batteria, Roberto Gatto è stato uno tra i pochi batteristi a rendere protagonista assoluto lo strumento “relegato” per eccellenza. Tra i primi, ad onor di causa, ad aver pubblicato degli album di “concerto per batteria” (una decina circa), ai quali vanno aggiunti, ovviamente, tutte le collaborazioni da sideman che non hanno risparmiato nessun genere, spaziando dalla musica leggera, alle colonne sonore, passando per le infinite collaborazioni jazzistiche, Chet Baker annesso.
Mr Chet Baker, non a caso, presente anche nella lista collaboratori di Danilo Rea, altro fulgido esempio di musicista “assoluto”, attualmente pianista di Mina e fido collaboratore di Celentano e Baglioni, ma anche parte integrante di Doctor3, formazione formata da Rea, Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra, che nel giro di qualche tempo ha sfornato vari album (“The tales of Doctor3”, “The songs remain the same”, "Bambini forever", ed il live "Winter Tales") premiati da consensi live e premi critici ufficiali. Le strade di Danilo Rea e Roberto Gatto, dunque, sono abbastanza conosciute e soprattutto facilissime da percorrere. Due individualismi che si amalgamano perfettamente scansando qualsiasi ostacolo acustico, “sfidandosi” sul ring sonoro a suon di improvvisazioni talentuose e d’effetto.
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