MUSICA
Olmi e La Licata per l’Orchestra Sinfonica Siciliana
I concerti dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, in programma venerdì 13 febbraio alle ore 21.15 (repliche sabato 14 alle ore 17.30 e domenica 15 alle ore 11) al teatro Politeama di Palermo, sono dedicati nella prima parte a due compositori italiani del Novecento, Ottorino Respighi (1879-1936) e Luigi Dallapiccola (1904 – 1975), mentre nella seconda parte a una delle più note pagine sinfoniche di Wolfgang Amadeus Mozart. Del primo Paolo Olmi dirigerà, in apertura, “Le fontane di Roma”, poema sinfonico composto nel 1916, fra le pagine più famose e sfavillanti del musicista romano, rappresentative del clima musicale italiano dei primi decenni del secolo scorso. Eseguito per la prima volta all’Augusteo a Roma nel 1917, questo poema sinfonico costituisce il primo tassello della cosiddetta “trilogia romana” di Respighi, comprendente anche “I pini di Roma” (1924) e “Feste romane” (1928).
La partitura originale contiene un’analisi dettagliata (in italiano, francese e inglese) di ciò che la musica vuole descrivere, redatta dallo stesso compositore, osservatore d’eccellenza di quattro fontane di Roma, nel momento della giornata in cui meglio esprimono la loro bellezza. Il primo affresco musicale, dal carattere bucolico, è quello dedicato alla Fontana di Valle Giulia, all’alba; il secondo dal carattere più esuberante, con grande impiego degli ottoni, alla Fontana del Tritone, al mattino; il terzo alla Fontana di Trevi, a mezzogiorno, con il corteo trionfale del carro di Nettuno, circondato da ninfe, tritoni e cavalli marini. Infine, al tramonto, la Fontana di Villa Medici, in cui il canto degli uccelli e i rintocchi delle campane preparano la quiete della sera.
La seconda parte di questo concerto diretto da Paolo Olmi è invece dedicata a una delle più note pagine sinfoniche di Wolfgang Amadeus Mozart, la Sinfonia in do maggiore Kv. 551 “Jupiter”, scritta dal genio salisburghese nell’estate del 1788, contemporaneamente alla Kv. 543, alla Kv. 550 e alla Kv. 551 e considerate dalla critica nella loro complementarità il lascito sinfonico del compositore. Opera monumentale per impianto e dimensioni, che la ha fatta denominare “Jupiter”, questa Sinfonia stupisce per la leggerezza e la trasparenza della scrittura, apparentamente in contrasto con la forma imponente. Come ha scritto Francesco Maria Colombo, essa “scorre via veloce, snella e agile: non indugia ma trafigge, non si arresta ma conquista una luce sempre più abbagliante, sino alle ultime battute del finale, uno dei tre o quattro istanti di calor bianco in tutta la storia della musica”. Biglietti in vendita al botteghino del teatro (ore 10-13); informazioni al numero 091.588001.
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