CULTURA
"O' Scià": la rassegna di Baglioni alla 9° edizione
Un cast eterogeneo, composto da cantanti, artisti, attori, per la rassegna di arti e musiche, ideata e organizzata come ogni anno da Claudio Baglioni
Una rassegna che ha lo scopo di promuovere l'integrazione e il dialogo interculturale e manifestare solidarietà all'isola e alla gente di Lampedusa, accoglienza ai profughi e riconoscenza ai soccorritori: ritorna anche quest’anno a Lampedusa “O’ Scià”, la rassegna di arti e musiche, ideata e organizzata da Claudio Baglioni. La manifestazione, che avrà come scenario l’isola di Lampedusa, si svolgerà da martedì 27 settembre a sabato 1 ottobre.
La nona edizione di “O’ Scià” sarà animata da un cast davvero variegato ed eterogeneo, composto da cantanti, artisti, attori, per un’iniziativa di respiro internazionale, unica nel suo genere. Si parte martedì 27 settembre: durante la serata saliranno sul palco, Mario Biondi, Chiara Canzian, i Cugini Di Campagna, Antonella Elia, Maurizio Ferrini, Filippa Giordano, Vinicio Marchioni, Antoine Michel, Nathalie, Pooh, Patty Pravo, Anna Tatangelo, tutti capitanati da Claudio Baglioni. Mercoledì 28 settembre ecco le esibizioni dello stesso Claudio Baglioni, Nino Buonocore, Pino Daniele, Dik Dik, Beppe Fiorello, Irene Fornaciari, Alberto Fortis, Fiorella Mannoia, Stefano Masciarelli, Antoine Michel, Amedeo Minghi, Selene e Zucchero; mentre giovedì 29 si susseguiranno sul palco le performance di Alessandra Amoroso, Ramona Badescu, Claudio Baglioni, Edoardo Bennato, Samuele Bersani, Camaleonti, Marco Columbro, Emma Marrone, Loredana Errore, Fichi D’india, Enrico Ruggeri e Francesco Tricarico.
«Quella di quest’anno - ha dichiarato Claudio Baglioni, ideatore e promotore della manifestazione - sarà un’edizione se possibile ancora più appassionata e intensa, con la quale cercheremo di ribadire l'accoglienza ai profughi, la riconoscenza ai soccorritori e la solidarietà agli isolani, che vivono una delle ore più difficili della loro non facile storia, tra il cronico abbandono del passato, la drammatica minaccia della guerra in Libia e la grave crisi in cui versa l'unico comparto su cui si fonda la fragile economia isolana: il turismo».
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