MUSICA
Musica popolare contro ogni guerra
La pace, viene richiesta a gran voce da studenti, artigiani, musicisti, dj, ballerini e giocolieri
Continua con un festival di musica popolare l’iniziativa “Una tenda di pace”, nel palatenda allestito a Finale di Pollina, in provincia di Palermo, dal 18 dicembre al 6 gennaio. La pace, viene richiesta a gran voce da studenti, artigiani, musicisti, dj, ballerini e giocolieri. Senza dimenticare tutti coloro che visitano e partecipano in maniera attiva ai programmi realizzati all’interno di questa grande tenda-contenitore, che mira a sensibilizzare la gente su un argomento che, ora più che mai, abbiamo il dovere di non trascurare. La musica popolare sarà protagonista della serata di sabato 27 dicembre, alle ore 22, con due gruppi siciliani e uno calabrese: Crianza, M.I.L. e Tamburrau (l’ingresso costa 3 euro).
Dal cuore delle Madonie nasce la musica dei Crianza. Il gruppo madonita, che si è già esibito più volte in provincia di Palermo, ha come obiettivo la riscoperta e l’elaborazione dell’immenso patrimonio etno-musicale siciliano. I sei componenti del gruppo provengono da formazioni musicali varie, dallo studio del canto corale al pianoforte e agli strumenti etnici tradizionali. I Crianza si fanno portavoce della nostra cultura, alla ricerca delle radici musicali siciliane. Attraversano suggestioni ormai lontane nel tempo, ma che tornano attuali rielaborate nella loro musica, grazie al contributo personale dato delle esperienze musicali dei componenti del gruppo.
Da Catanzaro arrivano i Tamburrau, nascono artisticamente nel 2002, anno in cui vinsero il concorso musicale “Ritmia”, che si svolge ogni anno in Calabria. Il loro progetto musicale unisce musica etnica, rock e musica tradizionale della loro terra, come la pizzica calabrese, in un ensemble costituito con strumenti tradizionali e tante percussioni. Hanno inciso una demo con quattro inediti ed è già in cantiere la realizzazione del loro primo cd. Non resta che ascoltare, e sicuramente ballare, per non dimenticare le nostre radici, nella speranza che i nostri propositi raggiungano chi può realmente metter fine ad ogni guerra.
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