ATTUALITÀ
Movida, Palermo: "se potessi avere, un'ora in più a sera"
Dopo il ricorso degli esercenti al Tar il Consiglio Comunale approva una mozione per far slittare di un'ora lo stop alla musica e alla vendita di bevande alcoliche
Appare quasi scontato appellare questa trafila d'eventi come "La Storia Infinita", anche se nel nostro caso c'è ben poco di fantastico. Il riassunto delle puntate precedenti è presto fatto: a maggio un'ordinanza che ha regolamentato la movida. Poi, puntuali, si sono levate le voci contro e a favore, cui è seguita una contro-ordinanza da parte degli esercenti. Dopodiché una calma carica di rancori, esplosa nel contrattacco dei gestori che hanno deciso di rivolgersi al TAR. Ma questo racconto non è giunto al termine, e si arricchisce di un nuovo capitolo: quello che vede slittare di un'ora lo stop nei weekend.
Prendere le parti di un cittadino che vuole riposare, di un gestore che vuole continuare a vendere o di un musicista che vuole suonare diventa sempre più complesso. Troppe le carte in tavola e troppe le preoccupazioni per la Palermo di notte. Intanto rimane assodato lo stop al consumo in spazi pubblici di bevande in bottiglie, bicchieri di vetro e lattine e alla musica negli spazi aperti e negli esercizi commerciali.
Il ricorso al TAR ha però portato il Consiglio Comunale a cercare un compromesso. Dopo le mosse degli esercenti decidere di riunirsi per questionare sull'argomento deve essere apparso inevitabile. Il metodo adottato per cercare di raggiungere un accordo è stato quello di approvare una mozione per invitare il sindaco a concedere sessanta minuti extra agli esercenti, che si sono detti lesi nei guadagni dall'ordinanza.
Cambierebbe dunque il momento in cui lo stop scatta: non più dall'una ma dalle due in poi nei weekend - venerdì e sabato - mentre rimane confermato alla mezzanotte nei giorni feriali e festivi. Nessuna modifica, invece, alle sanzioni sia pecuniarie -fino a 500 euro - che accessorie -sequestro per cinque giorni di bevande e apparecchiature musicali - che hanno fatto molto discutere essendo ritenute eccessivamente severe.
Si attende adesso una risposta del Sindaco, ma la pace appare ancora lontana: persino all'interno del Consiglio Comunale non tutti sono lieti della decisione alla quale si è arrivati. La "questione movida", dunque, continua a tenere con il fiato sospeso: sono troppe le parti coinvolte e sono troppe le richieste da esaudire per riuscire davvero a giungere ad una soluzione che renda cittadini desiderosi di riposo, gestori, gente della notte e istituzioni in accordo tra loro.
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