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Movida, Palermo: "se potessi avere, un'ora in più a sera"

Dopo il ricorso degli esercenti al Tar il Consiglio Comunale approva una mozione per far slittare di un'ora lo stop alla musica e alla vendita di bevande alcoliche

  • 11 luglio 2013

Appare quasi scontato appellare questa trafila d'eventi come "La Storia Infinita", anche se nel nostro caso c'è ben poco di fantastico. Il riassunto delle puntate precedenti è presto fatto: a maggio un'ordinanza che ha regolamentato la movida. Poi, puntuali, si sono levate le voci contro e a favore, cui è seguita una contro-ordinanza da parte degli esercenti. Dopodiché una calma carica di rancori, esplosa nel contrattacco dei gestori che hanno deciso di rivolgersi al TAR. Ma questo racconto non è giunto al termine, e si arricchisce di un nuovo capitolo: quello che vede slittare di un'ora lo stop nei weekend.

Prendere le parti di un cittadino che vuole riposare, di un gestore che vuole continuare a vendere o di un musicista che vuole suonare diventa sempre più complesso. Troppe le carte in tavola e troppe le preoccupazioni per la Palermo di notte. Intanto rimane assodato lo stop al consumo in spazi pubblici di bevande in bottiglie, bicchieri di vetro e lattine e alla musica negli spazi aperti e negli esercizi commerciali.

Il ricorso al TAR ha però portato il Consiglio Comunale a cercare un compromesso. Dopo le mosse degli esercenti decidere di riunirsi per questionare sull'argomento deve essere apparso inevitabile. Il metodo adottato per cercare di raggiungere un accordo è stato quello di approvare una mozione per invitare il sindaco a concedere sessanta minuti extra agli esercenti, che si sono detti lesi nei guadagni dall'ordinanza.

Cambierebbe dunque il momento in cui lo stop scatta: non più dall'una ma dalle due in poi nei weekend - venerdì e sabato - mentre rimane confermato alla mezzanotte nei giorni feriali e festivi. Nessuna modifica, invece, alle sanzioni sia pecuniarie -fino a 500 euro - che accessorie -sequestro per cinque giorni di bevande e apparecchiature musicali - che hanno fatto molto discutere essendo ritenute eccessivamente severe.

Si attende adesso una risposta del Sindaco, ma la pace appare ancora lontana: persino all'interno del Consiglio Comunale non tutti sono lieti della decisione alla quale si è arrivati. La "questione movida", dunque, continua a tenere con il fiato sospeso: sono troppe le parti coinvolte e sono troppe le richieste da esaudire per riuscire davvero a giungere ad una soluzione che renda cittadini desiderosi di riposo, gestori, gente della notte e istituzioni in accordo tra loro.

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