FOOD & WINE
"Monreale Doc": la scommessa dei vini siciliani
Un consorzio di tredici aziende riunisce i propri prodotti sotto il nome di "Monreale Doc": un unico simbolo, per l'eccellenza di vino e olio siciliano
C'è una strada che si addentra nell’entroterra della provincia di Palermo, attraverso un lungo circuito in cui rientra parte del comune di Monreale e del comune di Piana degli Albanesi, e l’intero territorio dei comuni di Camporeale, San Giuseppe Jato, San Cipirello, Santa Cristina Gela, Corleone e Roccamena: è un territorio unico, dotato di un immenso patrimoio vitivinicolo e dove un consorzio di aziende, riunito sotto il marchio “Monreale Doc”, ha deciso di scommettere tutto, per portare sempre più in alto il fregio di un olio pregiatissimo, con olive ancora raccolte a mano e la qualità di vini bianchi, rossi e rosati a base di vitigni autoctoni ed internazionali.
La decisione delle aziende è quella di puntare sul vino di alta qualità con un marchio chiaro che identifichi l’origine di provenienza, per valorizzare i prodotti di quella che fu tanti anni fa una parte importante della Conca d’oro, con giardini coltivati ad agrumeti ed uliveti e solo in parte a vigneti, e poi in larga parte cementificata. «Mi piacerebbe coinvolgere tutte le aziende produttrici di vino di questa grande area che comprende anche i comuni di San Cipirello, San Giuseppe Jato, Piana degli Albanesi, Roccamena e Corleone», spiega Mario Di Lorenzo, imprenditore e presidente del Consorzio Monreale Doc, presente a “Un mondo di sapori”, evento, a sostegno dei prodotti tipici locali, organizzato da Gianmichele Messina, ristoratore ed enotecaio dell'omonima Forneria Messina, presente a San Martino delle Scale, a due passi dal capoluogo.
«Sappiamo di avere potenzialità enormi e vorrei che, così come accade per altre aree siciliane e italiane, si identificasse il prodotto con il territorio Monreale Doc, al di là delle singole aziende» aggiunge Di Lorenzo, che dichiara come la missione, sia quella di spiegare al mondo intero come l'affascinante territorio intorno a Monreale, non ha ragione di essere perlustrato solo per le suggestioni architettoniche dello splendido duomo normanno costruito da Guglielmo II nel 1174, o per la rilevanza archeologica degli scavi condotti nel monte Jato, o per le antiche tradizioni popolari di Piana degli Albanesi, ma anche e soprattutto per l'eccellente cultura enogastronomica, la cui qualità è garantita dalla un marchio di fiducia.
«In passato, anche in questa zona della Sicilia, si puntava alla quantità e si produceva vino catarratto da taglio da spedire per migliorare la qualità dei vini dell’Italia settentrionale, ma ormai da un po’ si è deciso di voltare pagina verso l’eccellenza, prima impiantando vitigni internazionali e subito dopo cercando di valorizzare quelli nostrani. - continua Di Lorenzo - Penso che come Monreale Doc dovremmo scommettere tutto soltanto su alcuni vitigni come Nero d’Avola, Perricone, Grillo, Inzolfa, Catarratto, Grecanico e perché no anche Sirah, per dare un’identità chiara ai profumi e ai sapori dei nostri prodotti».
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