LIBRI
"Margini", oltre il concetto preconfezionato di letteratura
«Ci guida la voglia di trovare laddove altri non guardano, di ascoltare voci dove c’è un apparente silenzio. Di confrontare e mescolare. Siamo per formazione e cultura meticci. E orgogliosi di esserlo». L’essenza della rivista di racconti e letture Margini (ed. Letteralmente, 6 euro ) è tutta racchiusa in questo editoriale di Beatrice Agnello e Gian Mauro Costa, responsabili dell’ideazione di questo periodico culturale assieme a Marcello Benfante e Beatrice Monroy. Giunta già al suo terzo numero, viene offerta al lettore che vuole andare oltre i confini di un concetto preconfezionato di letteratura, osservando e valorizzando quelle forme “marginali” di rappresentazione che sono il vero seme di una produzione di narrativa, racconti, saggi, che esca dalle logiche stereotipate attraversando trasversalmente la nostra società. Un impegno che Margini sta mantenendo con il lettore facendoci conoscere autori nuovi, pubblicando i lavori dei laboratori di scrittura creativa, “Gli amici di Oblomov” e “Libr’aria”, affacciandosi alla finestra del mondo narrativo in rete e quindi a tutto quello che sta attorno alla parola blog, e offrendo una “bussola” critica di orientamento nel diverso e contraddittorio panorama culturale siciliano.
Una sezione è stata dedicata ai vincitori della “Notte dei Mille Racconti”, il concorso letterario curato da “Libr’aria” che, giunto già alla seconda edizione, si è rivelato una fucina e una scoperta di nuovi talenti. La rivista non si è fermata ai prodotti narrativi: è andata a guardare al teatro osservandone i meccanismi dall’interno attraverso la testimonianza di Gigi Borruso, che ha fatto vivere al lettore la realizzazione e la nascita di un spettacolo teatrale, ha partecipato al dibattito odierno su Occidente e Islam e sulle possibilità di integrazione tra le due culture, ha recensito attraverso l’occhio sensibile e attento di Gian Mauro Costa uno dei più interessanti romanzi di questi ultimi tempi, “Alla cieca” di Claudio Magris (vincitore dell’ultima edizione del premio letterario "Tomasi di Lampedusa"). «Questa scommessa sulla marginalità - così com’è stato definito da Costa - sembra avere dato buoni risultati perché segnala un fermento vivo di attenzione alla scrittura e alla lettura, in una città come Palermo da sempre culla di grandi scrittori e intellettuali e che oggi si riscopre attenta a valorizzare i propri talenti promuovendo un profondo dibattito culturale e letterario».
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÙ LETTI
-
ITINERARI E LUOGHI
È uno dei più alti in Europa: dov'è (in Sicilia) il ponte "vietato" a chi soffre di vertigini
-
STORIA E TRADIZIONI
Lo sfarzo a Palermo, poi il furto e la crisi: i gioielli perduti di Donna Franca Florio
-
ITINERARI E LUOGHI
Il borgo in Sicilia che "vive" in simbiosi col mare: la spiaggia ti incanta al primo sguardo