MUSICA
Malintenti, produzioni dal Sud
Una nuova etichetta indipendente nel deserto dell’imprenditoria musicale palermitana
Cosa si fa quando ci si trova nel deserto e si ha un bel po’ d’acqua? O si va avanti finchè l’acqua non esaurisce, o si costruisce un’oasi per poter partire a cercarne altra. I palermitani Akkura, che dal 2000 di acqua ne hanno raccolta in quantità, hanno scelto per la seconda opzione. L’oasi si chiama Malintenti dischi e, se si tolgono dal conto jazz e neomelodica napoletana, si tratta della prima etichetta indipendente nel deserto dell’imprenditoria musicale palermitana. L’unica, al momento, ad occuparsi insieme di produzione, promozione, booking e distribuzione. «La decisione di fondare la Malintenti - racconta Andrea Gullotta, factotum della neonata etichetta – l’abbiamo presa lo scorso autunno, dopo aver constatato i successi raggiunti con l’autoproduzione: ogni tour ha avuto almeno una ventina di date, il primo disco ha venduto più di 1500 copie contro una media italiana per le produzioni indipendenti di 300 copie, e il merchandising ci ha permesso di impinguare il fondo cassa. Così ci siamo montati la testa e abbiamo messo su questa “baracca”». La definiranno pure una baracca, ma la Malintenti sembra voler fare sul serio. In pochi mesi, ha già prodotto cinque album, l’ultimo dei quali in ordine di tempo è “Bellomondo” degli Om. Nella sua scuderia ha inserito, oltre ai già citati Om e agli stessi Akkura, i Don Settimo e il cantautore Mimì Sterrantino. L’ufficio booking lavora a pieno regime, organizzando tour su e giù per il Belpaese con qualche data al di là delle Alpi.
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Sul fronte della distribuzione, poi, ha recentemente stretto un accordo con Feltrinelli e Ricordi che si aggiunge alla collaborazione con la Jestrai, agenzia che annovera gruppi noti come i Verdena. Ovvio che con una macchina organizzativa di tal fatta il telefono della neonata etichetta squilli in continuazione. «Avremmo avuto sì e no un centinaio di richieste da tutta Italia, che abbiamo duvuto rifiutare – dice Sergio Serradifalco, voce e chitarra degli Akkura - Preferiamo concentrarci su pochi progetti, ma buoni. La nostra parola d’ordine è qualità». E sta proprio qui la peculiarità della Malintenti. In un paese in cui la produzione musicale langue, infatti, le poche etichette indipendenti spalancano - spesso e con troppa disinvoltura - le loro porte ad una miriade di band e giovani artisti. In questo modo è più facile far cassa, ma la promozione dei gruppi va a farsi benedire. La Malintenti, invece, ha deciso fin dall’inizio di selezionare accuratamente i progetti su cui investire e concentrarsi al meglio sulle singole fasi del lavoro di promozione. Insomma, per usare termini manageriali, la qualità del prodotto unita alla qualità del processo. E i risultati non sono tardati ad arrivare. Le band della scuderia continuano a macinare chilometri su chilometri e quest’estate parteciperanno a ben 15 festival nazionali. Gli Akkura sono arrivati fino a Mosca e il loro secondo album, “Zaùn”, ha già venduto 1700 copie. Ci sono tutti i presupposti per brindare il 20 giugno al Giardino inglese, nel corso della prima festa Malintenti.
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