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LVS: l'idea fissa di preservare l'ambiente

«Contrariamente a quanto si pensa il cittadino è in grado di compiere un’accurata differenziata», dichiara Gaetano Rubino, amministratore di Lvs

Balarm
La redazione
  • 26 ottobre 2011

“Che fine fa quello che raccolgo?” è la principale domanda inquisitoria che ognuno si chiede quando si ritrova tra le mura domestiche a gestire almeno quattro tipi differenti di raccoglitori di rifiuti e a decidere ogni volta, con una scelta più o meno esitante, se un flacone o del cellofan sia destinato ad un contenitore piuttosto che in un altro. In verità la risposta a questo lecito dubbio è semplice oltre che certa: la "LVS s.r.l.", azienda dall’esperienza ventennale nel campo del recupero dei rifiuti, si occupa proprio della raccolta, trasporto, stoccaggio e selezione degli imballaggi da scarti industriali e dei rifiuti di tipo urbano. Così, carta e cartoni, bottiglie in vetro o in plastica, e materiali di scarto vario accumulati vengono destinati al sito di stoccaggio e selezione presso le due sedi dell’azienda – una nella zona industriale di Termini Imerese, l'altra nello stabilimento di Campofelice di Roccella – e qui, dopo essere stati selezionati per colore e per tipologia, i rifiuti sono pronti per avere una nuova vita.

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La meticolosità della selezione compiuta dal cittadino non va dunque perduta: le comuni bottiglie di pet contenenti acqua o bibite gassate, i contenitori, i flaconi e le buste vengono raccolti insieme ai materiali ferrosi ed al vetro, ma vengono poi separati negli impianti di trattamento. Esistono mille soluzioni possibili per ottenere un prodotto nuovo da materiali ormai usati: con 27 bottiglie di plastica è possibile produrre una nuova felpa di pile, mentre un flacone di detersivo può essere riciclato sotto forma di isolante per edilizia, e ancora, bastano solo 37 lattine per fare una caffettiera da 3 tazze. La LVS non si occupa solo della selezione di rifiuti urbani, ma anche di quelli di tipo “ingombranti” e grazie ai rapporti intrapresi con altri centri di trattamento, l'azienda si è inserita anche nel settore della gestione dei rifiuti speciali - provenienti da attività artigianali e industriali - acquisendo subito importanti clienti come la Fincantieri, Italtel, Selital, Fiat.

«Se un decennio fa il problema principale stava nel riuscire diffondere tra i cittadini la cultura della raccolta differenziata - dice Gaetano Rubino, amministratore unico della LVS - a distanza di tanti anni l'impegno maggiore è riuscire ad ottenere una raccolta dei rifiuti che sia di qualità». Si scopre inoltre che «contrariamente a quanto si pensa il cittadino è perfettamente in grado di compiere un’accurata differenziata», bisogna però potenziare il servizio di raccolta per far comprendere che il riciclo non è un'opportunità impossibile da realizzare ma una realtà ben concreta e avviata. Si tratta del miglior modo possibile per evitare che i rifiuti che produciamo ogni giorno continuino ad essere nocivi per l’ambiente. Con buona pace degli "sbarazzatori" dotati di accessoriate lapa destinate a sgombrare uffici e garage da ogni sorta di rifiuto, la LVS si occupa anche del recupero di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) tramite il centro di coordinamento RAEE e del ritiro ed avvio a recupero di rifiuti ingombranti come materassi, divani, armadi e scrivanie.

Un'azienda nata da un'unica idea fissa, quella di preservare l'ambiente, consapevole che una corretta raccolta differenziata ci aiuterebbe ad eliminare parte dell’inquinamento, a risparmiare denaro e soprattutto a salvare l’ambiente per vivere meglio. Costituita nel 1987 per raccogliere, trasportare e commercializzare rottami in vetro, nel 1998 dopo essersi aggiudicata la prima gara bandita dalla dall’Amia per i servizi di raccolta, trasporto e selezione di imballaggi, la LVS realizza nella zona Industriale di Termini Imerese uno stabilimento per la selezione di imballaggi di tutti i tipi. Da allora, la mission di diffondere il più possibile la cultura della differenziata di qualità per preservare l'ambiente, e visti i tempi di crisi, riuscire ad ottenere una nuova utilità da prodotti un tempo irrecuperabili.

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